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Il delfino italiano che parla e fa impazzire il web, il video è virale. In realtà è un maltrattamento!

Di Luigia - 8 Aprile 2014


In questi giorni un particolarissimo video sta letteralmente facendo impazzire il web. Di cosa si tratta? Il protagonista di questa notizia è un delfino italiano parlante!
La notizia del delfino parlante ha già fatto il giro del mondo, il cetaceo parlante si esibisce in un delfinaio italiano dove ogni giorno insieme ad altri suoi esemplari fa divertire grandi e piccoli che accorrono numerosi ai loro spettacoli.
Ma dobbiamo assolutamente far capire che se per noi “spettatori” si può trattare di divertimento e spettacolo, per questi poveri cetacei invece è una vera e propria sofferenza in quanto i loro naturali e vitali comportamenti, come procurarsi il cibo, socializzare e percorrere decine di chilometri al giorno, vengono loro negati perché imprigionati in una realtà artificiale!
Dobbiamo sapere che i delfini utilizzano un linguaggio complesso e sono mammiferi che vivono un’intensa relazione familiare. Durante la loro cattura per trasferirli successivamente nei delfinai, la famiglia dei cetacei viene separata per sempre. E’ una vera crudeltà quella dell’uomo, che divide famiglie di delfini per farli esibire davanti ad un pubblico come dei giocolieri, circensi. Tutti si divertono eccetto loro che soffrono moltissimo.
Samantha Berg, ex addestratrice di cetacei e protagonista del film-documentario ‘Blackfish’, presentato in Italia con LAV e Marevivo, sulle orche in cattività, ha voluto rilasciare queste dichiarazioni spiegando i tre problemi principali che riscontrano i cetacei:

“sono almeno tre i principali problemi che causano un elevato stress a orche e delfini in cattività rispetto alla vita in natura. Il primo è la mancanza di adeguato movimento: in natura le orche nuotano tra 80 e 100 miglia al giorno, quindi non importa quanto grande sia la vasca, è sempre una vasca. Il secondo problema è che questi sono animali che in natura hanno vite sociali complesse, pensate che possiedono un’area del cervello che gli umani non hanno affatto, e s’identificano molto con il branco. In cattività le loro strutture sociali vengono cambiate continuamente dagli umani, non hanno la possibilità di risolvere spontaneamente gli stress sociali e questo causa un elevato grado di aggressività”.

La’ex addestratrice Samantha Berg ha concluso l’intervista spiegando il terzo problema che colpisce un cetaceo in cattività:

“un terzo problema è che in cattività questi animali vengono nutriti con pesce surgelato, che non soddisfa i loro bisogni nutrizionali perché perde buona parte del suo contenuto d’acqua, di minerali e di vitamine. Sono cronicamente stressati a causa della malnutrizione e della disidratazione, e lo stress li rende più vulnerabili alle malattie. Il tasso medio di mortalità delle orche catturate e tenute in cattività è due volte e mezzo più alto rispetto alla vita in natura. Gli zoo d’acqua non hanno alcuna valenza educativa, fanno spettacolo, come i circhi, e per fare questo si forzano comportamenti innaturali. Evitare di assistere a questi show, è la forma di protesta più efficace. E’ importante anche fare pressioni perché non sia più permesso allevare questi animali in cattività né catturarli. Orche e delfini potrebbero essere accolti in qualche Santuario del mare dove gli animali verrebbero accuditi da personale esperto, vivrebbero nell’ambiente naturale, senza essere costretti a fare i clown”.

Uniamoci in tanti, mettiamo fine a questa brutalità e firmiamo insieme per dire BASTA!
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