Cosa ce ne facciamo di tutti quegli oggetti che, una volta rotti, sono troppo costosi da far riparare? In genere ce ne liberiamo, buttandoli nella pattumiera. Altri fanno la stessa fine senza nemmeno un tentativo di riparazione.
Cosa comporta questo? Oltre ad un inesauribile spreco (perchè gettarne uno spesso significa comprarne uno nuovo), anche un ammontare di rifiuti, e nel nostro Pianeta giustamente di rifiuti ne abbiamo pochi.
Dovremmo invece prendere spunto dalla Francia, dove è stato da poco aperto il sesto Repair Café.
Di cosa si tratta? Semplice, si tratta di luoghi in cui elettricisti, sarti, falegnami, riparatori di computer, giocattoli, elettrodomestici, biciclette e moto, mettono in maniera volontaria la propria esperienza per riparare il vostro oggetto rotto, di qualunque natura esso sia.
Non solo. Questi volontari, infatti, vi insegnano anche a riparare gli oggetti più disparati così che, in caso di ulteriore guasto dell’oggetto stesso o di un altro oggetto in vostro possesso, possiate essere voi stessi a ripararlo.
Insomma, in tempi di crisi come questi si tratta di un’ottima alternativa che ci permette non solo di risparmiare denaro, ma che combatte anche l’accumulo inutile di rifiuti.
I Repair Café sorgono in Francia, ma anche altri Paesi come Belgio, Canada, Stati Uniti, Paesi Bassi, Regno Unito, Brasile, Francia, Polonia, Australia e Germania sono interessati a questa iniziativa.
E non ci resta che augurarci che questo progetto, che ha ottenuto grandi favori e consensi, possa svilupparsi anche in tutti gli altri Paesi del mondo, Italia compresa.
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