E’ successo a Gela in provincia di Caltanissetta, un piccolo Yorkshire viene aggredito da un branco di randagi, prontamente il suo padrone lo porta al più vicino pronto soccorso il “Vittorio Emanuele” dove però i medici si sono rifiutati di curare il cagnolino facendo notare di non essere un ambulatorio veterinario.
A questo punto l’imprenditore di 55 anni con in braccio il cagnolino sanguinante telefona ai carabinieri denunciando una presunta «omissione di soccorso verso un essere vivente».
«Almeno fategli un’antirabbica» ha gridato più volte ai medici dell’ospedale, ma solo quando un infermiere gli ha fornito il numero di telefono di un veterinario, che si è detto immediatamente disponibile, l’imprenditore si è calmato. Ai medici ha detto: «Cercate di capirmi, il mio Pit (è il nome del cane ferito) rischia di morire. Dovrebbero creare dei pronto-soccorso per gli animali!» Allo Yorkshire sono stati applicati 4 punti di sutura al collo e guarirà in 12 giorni.
Non sappiamo come abbiano reagito i carabinieri e se hanno preso in carico la denuncia dell’agitatissimo padrone del cane, di sicuro credo che una struttura veterinaria di pronto soccorso magari all’interno degli ospedali maggiori potrebbe essere una valida soluzione sopratutto durante la notte o i week-end quando diventa più difficile reperire un veterinario. In fondo esiste la sezione veterinaria della asl perchè non un pronto soccorso veterinario?
E comunque triste la storia che una qualsiasi creatura che entri in un ospedale non venga soccorsa, che si tratti di un essere umano o di un cagnolino che ha bisogno di 4 punti per non morire dissanguato. Se vi foste trovati nella condizione di dover chiedere aiuto per il vostro cucciolo e ve lo avessero negato, come avreste reagito? Secondo voi ha fatto bene il signore cinquantacinquenne a denunciare l’accaduto ai carabinieri?