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Sostanze Nocive

Allarme sostanze chimiche in abiti, mobili e giocattoli: ecco quelle in grado di alterare lo sviluppo cerebrale

Di Daniela Bella - 22 Febbraio 2014

E’ allarme negli Stati Uniti: sale infatti il numero di sostanze chimiche che potrebbero provocare alterazioni nello sviluppo cerebrale fetale e infantile.

Negli ultimi sette anni il numero di sostanze chimite altamente pericolose in grado di danneggiare il cervello è raddoppiato e continua ad aumentare.

Se nel 2006 le sostanze neurotossiche per lo sviluppo cerebrale erano sei, ovver piombo, metilmercurio, arsenico, policlorobifenili (PCB) e toluene, adesso pare che la stessa azione sia esercitata da altri sei prodotti chimici, ovvero manganese, i fluoruri, i pesticidi chlorpyrifos e DDT, il solvente tetracloroetilene, e i ritardanti di fiamma a base di polibromodifenileteri (PBDE).

Immagine da: rossellagrenci.com

A dichiararlo è stato uno studio condotto da Philippe Grandjean, della Harvard School of Public Health, e da Philip J. Landrigan, della Icahn School of Medicine at Mount Sinai, pubblicitato sulla rivista scientifica “Lancet Neurology”.

I due studiosi hanno spiegato che queste sostanze possono essere potenzialmente dannose per il cervello: si parte da effetti che potrebbero andare dal disturbo da deficit di attenzione (ADHD), alla dislessia, fino a patologie ancora più gravi.

Per quanto la placenta sia in grado di filtrare attivamente molte sostanze, non riesce a bloccare il passaggio dalla circolazione materna a quella fetale di molti composti tossici ambientali.

Sostanze, queste, che oltre ad essere nell’ambiente si possono trovare anche in oggetti di uso quotidiano come abbigliamento, mobili e giocattoli.

Tali deficit cerebrali, inoltre, potranno causare una grande perdita economica. Gli studiosi, infatti, hanno spiegato che a ogni punto di Quoziente Intellettivo (QI) perso corrisponderebbe una perdita economica nell’arco della vita lavorativa stimabile in almeno 12.000 euro.

Poiichè l’esposizione al metilmercurio nell’Unione Europea corrisponde alla perdita di circa 600.000 punti QI all’anno, si può stimare che tutto questo potrebbe tradursi in un danno economico annuo che si avvicina ai 10 miliardi di euro!

Immagine da: rossellagrenci.com

E questo, sottolineiamo, per quanto riguarda le sole sostanze nocive allo sviluppo cerebrale, ai cui effetti andrebbero aggiunti quelli delle oltre 200 capaci di danneggiare il cervello adulto.

Molte delle sostanze industriali (oltre 80.000) usate negli Stati Uniti purtroppo non sono mai state testate rispetto a effetti tossici che potrebbero pregiudicare lo sviluppo del cervello del feto o un bambino.

Proprio per questo motivo gli esperti spiegano quanto sia necessario provvedere urgentemente a una revisione dei regolamenti nazionali e internazionali per la valutazione del rischio di tali prodotti chimici.

Gli studiosi hanno anche anticipato qualunque obiezione sui costi elevati di queste procedure sottolineando come gli ogni dollaro speso per ridurre i rischi legati al piombo sproduca un beneficio in media dai 17 dollari ai 220 dollari, per non parlare dei costi legati alle conseguenze della neurotossicità durante lo sviluppo cerebrale.

[Fonte: www.lescienze.it]

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