Quando si parla di latte vegetale ci si riferisce a quelle bevande simili al latte che provengono però da piante.
Ci sono diversi motivi per consumare il latte vegetale, come per esempio l’intolleranza al lattosio e l’allergia al latte, ma anche motivi religiosi/spirituali, semplicemente per preferenze di gusto, per veganismo (dieta che esclude qualsiasi alimento di origine animale) e ovo-vegetarismo (dieta che esclude carne, pesce, latte e latticini), o per condizioni di salute come la fenilchetonuria (un raro disordine genetico che richiede una dieta con bassa fenilalanina), che rende la digestione di proteine animali, specialmente della caseina trovata nei latticini, difficile o impossibile.
Il latte di soia, di riso e di mandarle sono tra i tipi di latte più comuni di origine non animale. Ma c’è anche il latte di cocco, di nocciola, di piselli e di lupini.
Purtroppo, però, sembra che il latte vegetale stia diventando un vero e proprio “lusso” e non un bene di prima necessità.
Per qualcuno consumare latte vegetale diventa solo una scelta, ma per qualcuno è una vera e propria necessità.
Nonostante ciò, al latte vegetale è stata applicata l’iva del 22% così come avviene con auto, telefonini, vestiti, orologi e oggetti di altro tipo, e non del 4% come invece accade con tutti i beni di prima necessità.
Proprio per questo motivo, Lorenzo Lombardi, insegnante di Yoga, Vegano, ed esperto e consulente sulla Green Economy, ha voluto lanciare una petizione contro questa “ingiustizia”, affinchè al latte vegetale venga applicata l’iva del 4% così come avviene con i prodotti di prima necessità.
Lombardi spiega di essere stato per cinque anni Presidente della Commissione Ambiente del suo Comune (Pistoia) con i Verdi, e in quei cinque anni ha fatto molte leggi ed attività a difesa di uomini, dei nostri amici animali, dell’ambiente, ed in generale in difesa dei più deboli.
Seconda quanto spiegato da Lombardi, la questione dell’iva sulle bevande vegetali deve essere vista anche come un modo per incentivare un tipo di economia a basso impatto ambientale, la cosiddetta Green Economy appunto:
“Oggi è fondamentale sostenere e creare un’economia che non depauperi l’ambiente, ma se ne prenda cura, un’economia che non viva sulla pelle degli animali, ma che invece unisca lavoro e rispetto per ogni forma di vita. Chiediamo che anche ai latti vegetali sia applicata l’IVA al 4%, la stessa Iva che vi è per altri beni di prima necessità…”
La petizione recita il seguente testo:
“L’Iva sul latte vegetale non può essere la stessa della Ferrari e dei Rolex. Portiamola dal 22% al 4%
I latti vegetali (di riso o di soia, farro, miglio, avena ecc.), sono ormai alimenti comuni nelle case di moltissimi italiani.
Queste bevande sono infatti largamente usate non solo da chi, come me, ha fatto la scelta vegan (i vegani sono 400.000 in italia), ma anche da centinaia di migliaia di persone intolleranti al latte, dai celiaci, da chi per scelta salutistica decide di eliminare i grassi animali dalla dieta o da chi semplicemente apprezza tali bevande.
Insomma, milioni di italiani bevono latte vegetale. Al contrario però di quel che avviene per tutti i beni di prima necessità che hanno l’IVA al 4%, per i latti vegetali si applica l’IVA al 22% ovvero come per le auto, i vestiti o gli orologi.
Chiediamo che anche ai latti vegetali sia applicata l’IVA al 4% per permettere a tutte le persone che scelgono di vivere vegan, a tutti gli intolleranti al latte, a tutti coloro che scelgono una vita salutistica ed in generale a tutti coloro che scelgono questi prodotti, di poter avere la stessa Iva che vi è per altri beni di prima necessità.
Sono Lorenzo Lombardi, insegnante di Yoga, Vegano, esperto e consulente sulla Green Economy. Sono vegano da 7 anni e vegetariano da 11, attivista per i diritti di ogni essere vivente, dell’uomo, dell’animale e della nostra Madre Terra.
Sono stato 5 anni Presidente della Commissione Ambiente del mio Comune (Pistoia) con i Verdi ed in quei 5 anni ho fatto molte leggi ed attività a difesa di uomini, dei nostri amici animali, dell’ambiente, ed in generale in difesa dei più deboli.
Oggi è fondamentale sostenere e creare un’economia che non depauperi l’ambiente, ma se ne prenda cura, un’economia che non viva sulla pelle degli animali, ma che invece unisca lavoro e rispetto per ogni forma di vita. Chiediamo che anche ai latti vegetali sia applicata l’IVA al 4%, la stessa Iva che vi è per altri beni di prima necessità.”
La petizione ha avuto un immediato riscontro: 30.000 firme nei primi tre giorni. Allo stato attuale, invece, conta 40.807 sostenitori.
Se anche voi appoggiate la richiesta di Lombardi, dunque, firmate la petizione che potete trovare su change.org cliccando qui.
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