Una mamma preoccupata per la reazione che avrebbe avuto il suo cane nel momento in cui lei fosse tornata dall’ospedale con il suo bimbo neonato, è stata tanto sorpresa dalla reazione del suo amico non umano da decidere di metterla in rete, di pubblicare le foto che testimoniano l’accoglienza ricevuta dal piccolo all’arrivo a casa e poco dopo.
Come emerge dalle immagini, il cane non solo ha accettato pienamente il piccolo, ma si è assunto il ruolo di “fratello maggiore” protettivo e premuroso nei confronti del cucciolo di casa prescindendo totalmente dalla differenza inter-specifica.
Secondo alcuni studi questo tipo di relazione tra uomo e animale può poggiare le sue basi su fondamenta di carattere evoluzionistico, infatti, data la comune origine di tutti gli esseri viventi e la quantità dei geni comuni tra le varie specie, si può facilmente dedurre che ci sia una necessità di carattere biologico- evolutiva affinché le varie specie abbiano la possibilità di comunicare tra di loro, comunicazione che permette si di interpretare l’altro in maniera sufficiente da poter distinguere le intenzioni di un predatore da quelle di un compagno si avventure, ma che al tempo stesso consente anche uno scambio di emozioni e ci guida verso una nuova considerazione dell’altro vivente.
Come possiamo sostenere che sia impossibile comunicare con una persona priva di linguaggio verbale? Temple Grandin, ricercatrice e scrittrice autistica, impegnata nel campo veterinario-zoologico ed autrice del libro ” La macchina degli abbracci” sostiene che chi pensa attraverso il linguaggio vede molto di meno. È probabilmente un‟affermazione molto forte, ma la trovo esplicativa di quello che può essere la comunicazione per chi non è perfettamente inserito nella struttura linguistico-sociale.
Non volendo assolutamente negare l’incanto e l’emozione che possono scaturire da un testo o da un discorso, credo solo, però, che più piene sarebbero le nostre parole se le colmassimo con la consapevolezza che il linguaggio è l’apice ed il raffinamento estremo della capacità comunicativa che contraddistingue gli animali sociali, umani e non, ma non è il fulcro attivo dal quale si è sviluppata la comunicazione e sul quale si fondano le relazioni, che hanno, invece, un’origine empatico-emotiva.
Credo, appunto, che tutto questo apparato linguistico così saldamente radicato, dovrebbe rappresentare l’apice e l’inevitabile e sicuramente imprescindibile punto di arrivo, ma non le basi della-e relazione-i, specifiche o inter-specifiche che siano e gesti di amore e accudimento come quelli di questo cane lo dimostrano e ci ricordano che alla base del comportamento morale ci sono l’accoglienza, il rispetto e l’accettazione dell’Altro, animale umano o no che sia.
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