Durante la stagione invernale le basse temperature ci mettono sempre a dura prova, per cui si cerca sempre di correre ai ripari, per come si può, con dei sistemi di riscaldamento che possano riscaldare sufficientemente l’ambiente domestico in cui ci troviamo.
Sappiamo bene, però, come un buon sistema di riscaldamento faccia sudare pesantemente le nostre tasche. Tuttavia è possibile mantenere i costi seguendo dei piccoli accorgimenti.
Tra i sistemi di riscaldamento più utilizzati e diffusi ci sono sicuramente i termosifoni. L’acqua scaldata dalla caldaia sale verso i caloriferi situati nelle unità abitative. Qui cede calore, aumenta di densità e può quindi scendere nuovamente verso la caldaia.
Tale principio, detto anche circolazione naturale, attualmente è ancora utilizzato in impianti a pannelli solari.
Negli impianti moderni, invece, si preferisce provocare la circolazione dell’acqua per mezzo di pompe, secondo una soluzione definita circolazione forzata.
La circolazione forzata offre diversi vantaggi, tra cui un flusso d’acqua più veloce, oltre alla possibilità di alimentare radiatori posti anche alla stessa quota della caldaia o addirittura inferiore, come capita nei piccoli impianti autonomi.
Spesso, però, il calore emanato dai termosifoni viene disperso: piuttosto che essere rilasciato integralmente nelle stanze, infatti, tale calore viene assorbito da muri esterni, che ne limitano dunque l’efficacia, a scapito di un maggiore consumo.
Anzitutto, per una maggiore efficenza, bisogna sfiatare a cadenze regolari le valvole dei termosifoni per ottimizzarne la resa, e poi bisogna evitare di coprire i termosifoni con tende e/o rivestimenti.
Per evitare che il calore si disperda dalle pareti si possono inoltre installare dei pannelli termoriflettenti dietro a tutti i termosifoni collegati ad un impianto centrale di riscaldamento, e a qualsiasi radiatore, fisso o mobile.
L’installazione di pannelli termoriflettenti per termosifoni ha senso, ovviamente, solo se i termosifoni sono appoggiati a pareti esterne.
I pannelli termoriflettenti si riconoscono per la loro superficie argentata dovuta al rivestimento di alluminio di cui sono dotati: è proprio il sottile film di alluminio che permette di riflettere il calore verso l’interno della casa.
Di pannelli termoriflettenti se ne trovano davvero tanti in commercio, ma, se si vuole, è altrettanto semplice fabbricarseli da soli: basta munirsi di un foglio di alluminio, quello che in genere viene utilizzato per avvolgere gli alimenti.
Bene, il foglio di alluminio va poi incollato, meglio se con colla spray, su un cartone appositamente sagomato che va fatto poi scorrere (dal di sopra o di lato) tra il termosifone e la parete.
Ricordatevi poi aprire e chiudere le finestre per il ricambio d’aria con molta attenzione: è sempre meglio areare le stanze nelle ore più calde e tenere serrati gli infissi quando i termosifoni sono accesi, a maggior ragione se il calorifero è posizionato proprio sotto la finestra, altrimenti si finirebbe per raffreddare inutilmente l’ambiente e i consum, ovviamente, schizzano.
Altri consigli per un buon isolamento termico, invece, potete trovarli in un nostro precedente articolo cliccando qui.
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