Pensate come sarebbe bello essere in pensione prima di aver raggiunto i 30 anni… Brenton Hayden ci è riuscito, ha solo 27 anni ed è già in pensione.
Non è che la sua pensione la paga lo stato, diciamo che Brenton ha smesso di lavorare ed ora si gode il meritato riposo sui campi da golf e in giro per il mondo e non è da definirsi pigro uno che decide di andare in pensione a 27 anni, anzi, lui quando aveva 21 anni si è dato un obiettivo, lo ha raggiunto ed ora ne gode i frutti, semplice no?
In fondo quanti milionari lo fanno? Quanti decidono di smettere di lavorare una volta raggiunto il loro obiettivo? Quasi nessuno, sono tutti molto occupati ad accumulare sempre di più invece di godersi la vita.
In fondo il ragionamento di Brenton è semplice: “Non capisco perché la parola ‘pigro’ venga sempre caricata di un’accezione negativa. Io sono un grande fan della pigrizia. Ecco perché: la pigrizia è la motivazione per andare dal punto A al punto B il più velocemente possibile. Una persona pigra sa che ci sono un sacco di esperienze e di cose divertenti pronte per essere sperimentate: trovare le scorciatoie in mezzo al fango ha molto più senso che trascinare i piedi in un lungo cammino”.
Se la nostra società ha come unico parametro per valutare una persona il lavoro o il guadagno, ecco che questo ragazzo possiamo dire sia una persona pigra e svogliata, ma se cambiamo i parametri di valutazione, il ragazzo che ha lavorato fino a 27 anni, e poi si è dedicato a vivere la propria vita anzichè perderla cercando di accaparrare di più… allora l’idea cambia non trovate?
Infatti il motto di Brenton è: “Ognuno ha la sua versione di ciò che accade dopo la morte: La mia è semplice: sei morto. La fine. Game Over. Grazie e arrivederci”.
Ma come fa a vivere di rendita a 27 anni? Brenton ha lavorato molto e mettendoci molta astuzia e intelligenza mischiando il fiuto per gli affari alle sottigliezze della politica.
Praticamente lui ha fatto crescere la sua azienda, la Renters Warehouse, nella massima trasparenza, affiancandosi di persone valide e capaci di gestire e mandare avanti l’azienda. In questo modo la leadership non era accentrata su di lui ma su persone capaci di cui si fida e alle quali lui ha dato importanza, in modo che non dovesse esserne a capo, ha creato una sorta di azienda dove tutto funziona anche senza di lui, detto in maniere spicciole.
E così a 27 anni ha messo da parte 20 milioni di dollari ed ora si gode la sua pensione.
Un aneddoto che spesso racconta è questo: Un giorno, mentre era in vacanza alle Isole Vergini, la moglie gli ha chiesto perché stesse ancora lavorando al computer, visto che aveva detto che dal suo 27esimo compleanno avrebbe smesso, Brenton si è fatto i conti in tasca, ha valutato che i 20 milioni di dollari accumulati erano sufficienti a vivere di rendita e ha deciso di godersi la propria pensione anticipata.
E spesso ripete: “Chiamatemi pigro o ambizioso, ma non chiamatemi quando sono in vacanza… Oppure mia moglie avrà alcune parole da dirvi… e si sa a volte sono proprio quelle che servono!“
E pensare che in Italia a 27 anni ci si è appena affacciati al mondo del lavoro, se va bene. Ma la storia di Brenton funziona solo se valutiamo la possibilità di un sistema che viaggi sulla meritocrazia e non sul passaggio di ruolo patriarcale piuttosto che su un sistema di privilegi di classe o di casta che dir si voglia.
Un sistema basato sui meriti porta al cambiamento, alla voglia di fare, al raggiungimento dei risultati e al miglioramento della vita… diversamente avremo sempre delle cariatidi alle sale di comando e sempre più giovano in cerca di lavoro.
[Fonte Yahoo! Finance]