Entro il 31 gennaio di ogni anno bisogna pagare il Canone Rai.
Si tratta di una tassa che ogni possessore di televisione o comunque di un dispositivo in grado di ricevere il segnale televisivo, è costretto a pagare.
Tante le bufale che girano in rete, tanti gli stratagemmi per non pagare questa tassa. Sta di fatto che l’Agenzia delle Entrate nel 2009 ha affermato la legittimità della sua riscossione. Facciamo un pò di chiarezza sulla questione grazie ad un articolo pubblicato su Altroconsumo che potete leggere cliccando qui.
Chi può esimersi da questo pagamento?
Altroconsumo dichiara che:
Se in casa non hai la tv, ma solo la radio, il canone Rai non è dovuto. Stessa cosa se possiedi un pc, un tablet o uno smartphone: paradossalmente, anche se vengono utilizzati per vedere i canali Rai tramite internet non sono soggetti alla tassa. Nel caso di seconda casa, il canone non raddoppia: l’abbonamento per l’abitazione principale consente di possedere anche altri apparecchi, senza sovrapprezzi. È possibile chiedere l’annullamento del canone se, per esempio, ti trasferisci in una casa di riposo: basta indicare, nella comunicazione, i dati della casa di riposo e la data di inizio della degenza. L’esenzione spetta a chi possiede questi tre requisiti: chi ha compiuto i 75 anni entro il termine di pagamento del canone (31 gennaio 2014, in questo caso), convive solamente con il coniuge e, conteggiando anche il reddito del coniuge, ha un reddito annuo lordo non superiore a 6.713,98 euro.
Solo ed esclusivamente in questi casi è possibile richiedere la disdetta del canone (potete trovare le modalità per compiere la disdetta nell’articolo di Altroconsumo citato in precedenza).
Molte le persone che decidono di non pagare la tassa pur usufruendo del servizio della televisione pubblica nazionale, molte sono anche le persone che invece pagano il canone solo perchè possiedono una televisione ma non guardano la televisione pubblica nazionale e spesso nemmeno gli altri canali.
Se la tassa, come dichiara l’agenzia delle Entrate, è legittima forse sono da rivedere almeno i criteri che stabiliscono chi deve o meno pagarla.
[Fonte: www.altroconsumo.it]