Alcune settimane fa, eseguendo un’ecografia a una delle donne che si rivolgono al Centro di #maternità in #Panshir, #Afghanistan, la nostra ginecologa è rimasta senza parole: la mamma era incinta di 5 bambine.
Abbiamo ricoverato la mamma per monitorare la gravidanza e, soprattutto, tenerla a riposo il più a lungo possibile, anche per dare tempo alle bambine di crescere.
L’11 gennaio, con un cesareo programmato, sono nate 5 bambine molto piccole, ma in buona salute.
Ora sono in ospedale, le terremo in osservazione per qualche tempo prima di farle tornare a casa con la madre.
Questo è un post apparso sul profilo di Gino Strada in questi giorni, il grande medico di Emergency ha postato la foto di queste splendide gemelline nate da appena un paio di giorni.
Ma non è l’unica bella notizia, il 3 Gennaio scorso era nata anche Jama Gul (fiore del venerdì). La sua mamma era arrivata al Centro chirurgico per vittime di guerra di Lashkar-gah, con una ferita da proiettile nel fianco, mentre la sua gravidanza era solo all’ottavo mese. Ora mamma e piccola stanno bene ma continuano a vivere in uno dei paesi più colpiti dalla guerra, Nadali, nella regione di Helmand.
Purtroppo di storie come queste ce ne sarebbero a bizzeffe da raccontare, ma volevo prendere spunto da questi lieti eventi per porre ancora una volta l’accento sul lavoro di questa Ong (Organizzazione non Governativa) che dal 1994 si occupa di salvare le vittime della guerra.
Dal 2003, Emergency si occupa di un ospedale pediatrico dove viene anche offerta assistenza ginecologica e neonatale, ad un’area molto vasta nel nord dell’Afganistan, a Anabah, presso il centro chirurgico dell’organizzazione. Con oltre 250.000 persone che abitano in quella zona, questa di Emergency è l’unica struttura specializzata in nascite e totalmente gratuita.
Basti pensare che la mortalità materna è 115 volte più alta di quella registrata in Italia, il tasso di mortalità infantile 24 volte maggiore, per capire quanto importante sia il lavoro di questi medici.
In questi giorni Emergency, a Bangui, in centro Africa, sta lottando col terrore di una nuova guerra che ormai da mesi martoria le strade di vittime innocenti. Nei momenti di pausa del fuoco i medici vanno ai campi profughi dove subito donne e bambini si mettono in coda per ricevere assistenza medica.
Dal 1994 i team di Emergency hanno portato aiuto a oltre 5 milioni e mezzo di persone in 16 Paesi.
Grazie ad Emergency l’Italia ha messo al bando le mine antiuomo e a riguardo consiglio la lettura del libro di Gino Strada “Pappagalli verdi: cronache di un chirurgo di guerra“, uno spaccato crudo su una realtà che ci sfugge, che non immaginiamo. I pappagalli verdi sono appunto le mine antiuomo, utilizzate nelle incursioni aeree che hanno un caratteristico colore verde e delle “ali” che richiamano alla vista i pappagalli… queste mine sono state colpevoli di miriadi di morti e mutilazioni soprattutto di bambini, che venivano attirati proprio dalla forma di questi ordigni.
[Fonte articolo e immagini Emergency.it]
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