Mangiare dolci è un’abitudine diffusa e proprio per questo e il consumo di zucchero è aumentato da 2 kg pro capite (nel 1700) a circa 90 kg pro capite ( nel 2000). La metà degli americani consuma in media 180 kg di zucchero all’anno ed è un dato che fa accapponare la pelle. Viene aggiunto in succhi di frutta, bevande per gli sportivi, in cibi apparentemente salati, nei salumi e negli insaccati in genere.
Negli ultimi anni, viene aggiunto addirittura nel latte di formulazione per neonati, abituandoli fin dai primi giorni di vita al sapore dolce.
In Inghilterra alcuni medici e ricercatori hanno lanciato la campagna Action on Sugar: è un’iniziativa nata per chiedere alle aziende alimentari di ridurre del 30% l’uso di zucchero. La campagna invita inoltre a bloccare la pubblicità di alcune bibite e snack, diventati ormai per i bambini una sorta di “alcool per l’infanzia”, sostenendo che tali sostanze creano dipendenza. In questo modo, secondo i promotori di questa ricerca, in 5 anni si potrebbe ridurre la continua crescita dell’obesità nel Paese.
Lo zucchero ha un’importante influenza sul sistema nervoso e sul metabolismo, crea prima stimolazione poi depressione con conseguenti stati di irritabilità, falsa euforia, bisogno di prendere altro zucchero, etc.. Si crea una deleteria forma di dipendenza fisica e psicologica a tutti gli effetti. Indebolisce il sistema immunitario e l’eccesso di zuccheri nell’alimentazione dei bambini contribuisce anche alla loro iperattività e irritabilità.
[fonte:ansa.it]
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