Questa storia zen (tratta dalla raccolta 101 storie zen) parla come sempre del saper stare nel presente, ma affronta un tema importante, la paura e il nervosismo, la smania di ottenere tutto subito e l’inutilità che racchiude. Ve la lascio accompagnata da una ricetta a base di tè verde giapponese matcha, il tè della gioia; un tè particolarissimo e pregiato, non in foglie, ma in polvere. A causa dei fatti drammatici che hanno toccato il Giappone e dell’alta percentuale di radiazioni consiglio di comprarlo solo di annate antecedenti allo tsunami o di diversa provenienza.
La storia: Kusuda un giovane medico che viveva a Tokyo, incontrò un suo compagno dell’università e avendo saputo che quest’ultimo si era dedicato allo studio dello zen, gli chiese cosa fosse questa disciplina. «Non posso dirti che cosa sia,» rispose l’amico, «ma una cosa è certa. Se capisci lo Zen, non hai più paura di morire».
Affascinato dalla risposta Kusuda chiese all’amico di indicargli un insegnante da cui potesse apprendere anche lui questa disciplina e così fece. Si recò dal maestro Nan-in e per essere sicuro che lo zen liberasse davvero dalla paura di morire portò con sè un pugnale con cui aveva intenzione di mettere alla prova l’insegnante.
Quando Nan-in vide Kusuda esclamò: «Salve, amico. Come stai? Non ci vediamo da molto!».
Kusuda sorpreso rispose: «Noi non ci siamo mai visti». «È vero» rispose Nan-in. «Ti ho scambiato per un altro medico che viene a studiare qui da me».
Svanito ormai il momento per usare il pugnale l’aspirante allievo si sottopose al maestro, il quale gli disse: «Lo Zen non è una cosa difficile. Se sei medico, tratta i tuoi pazienti con bontà. Lo Zen è questo».
Kusuda andò tre volte da Nan-in e per tre volte si sentì ripetere: «Un medico non dovrebbe perdere tempo qui da me. Va’ a casa tua e prenditi cura dei tuoi pazienti». Ma Kusuda la quarta volta proruppe: «Il mio amico mi aveva detto che quando uno impara lo Zen non ha più paura di morire. Ogni volta tu mi dici di prendermi cura dei miei pazienti. Questo lo so. E’ inutile che continui a venire da te».
Nan-in sorrise «Sono stato troppo rigido con te. Ora ti darò un koan». E propose a Kusuda di studiarsi il Mu di Joshu, che è il primo problema illuminante nel libro detto “La porta senza porta”. Kusuda meditò per due anni su questo problema del Mu (Niente). Infine pensò di avere raggiunto lo scopo, ma l’insegnante disse che ancora non aveva raggiunto il suo obiettivo. Kusuda continuò a meditare e così, lentamente iniziò a concentrarsi solo sul presente, meditava, curava i suoi pazienti e non si preoccupava più di ciò che era già accaduto e di ciò che sarebbe accaduto nel futuro. Era nel presente, aveva raggiunto l’illuminazione. Il maestro sorrise.
Ricetta al matcha:
Ingredienti: 210 g farina tipo “00″ 80 g farina semi integrale 1 cucchiaino abbondante di tè Matcha 1 bustina di cremor tartaro 2 banane mature 1 pizzico di sale 120 g di sciroppo d’acero 120 g di latte di riso 40 g di olio di mais
Preparazione: Setacciate le farine, il lievito e il tè.Mescolate gli ngredienti liquidi e unitevi le banane (meglio se frullate con pochissima acqua)unite ed amalgamate il tutto. Infornate a 180 gradi per circa 45 minuti.