Rio+20 è il nome della Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile tenutosi a Rio de Janeiro, in Brasile, nel giugno 2012, vent’anni dopo il Vertice della Terra del 1992.. Questa conferenza è passata alla storia per il suo obiettivo che è la definizione di un percorso per un più sicuro, più equo, più pulito, più verde e più prospero del mondo per tutti.
Al Rio+20, parteciparono i più alti vertici di tutti gli stati e affrontarono argomenti su come ridurre la povertà, promuovere l’equità sociale e la tutela dell’ambiente su un sempre più affollato pianeta.
A questa conferenza partecipò anche il Presidente dell’Uruguay, José Mujica, che fece uno dei discorsi più belli e più profondi che l’uomo abbia mai ascoltato.
Josè è il presidente famoso per la sua umiltà e generosità, ha 77 anni, e devolve il 90% del suo stipendio in beneficenza, durante il suo discorso affronta temi che gli altri rappresentanti di stato cercano di eludere o considerano troppo “audaci”, argomenti che “stridono”.
Nel suo discorso non fa promesse ma lascia sospese nell’aria alcune domande sullo stato attuale dell’umanità: Cos’è che stiamo cercando? Siamo davvero felici? Siamo noi che governiamo la globalizzazione o lasciamo che sia lei a governarci?
Ecco alcuni passaggi:
“Che cosa accadrebbe al nostro pianeta se gli indiani avessero la stessa percentuale di vetture per famiglia che hanno i tedeschi? Quanto ossigeno ci rimarrebbe da respirare? E’ possibile parlare di solidarietà quando in un’economia basata sulla concorrenza spietata? Fino a che punto arriva la nostra fraternità? “
“L’evento al quale stiamo partecipando è una sfida di portata colossale e la grande crisi non è ecologica ma politica! L’uomo non governa oggi, è la vita”
“Veniamo al mondo per essere felici, ma la vita è breve e se ne va, nessun bene vale come la vita, però se la vita se ne va lavorando, e lavorando per avere di più, è la società del consumismo il motore che manda avanti.”
“E’ l’iper-consumo che sta aggredendo il pianeta, questo iper-consumo genera cose che durano poco, perchè bisogna vendere tanto”
“E’ che non possiamo continuare a ad essere governati dal mercato, ma dobbiamo governare il mercato!”
“La crisi dell’ambiente non è una causa, la causa è il modello di civilizzazione che abbiamo creato, e ciò che dobbiamo rivedere è il nostro stile di vita!”
Lo sviluppo non può essere contro la felicità! Dev’essere a favole della felicità umana! Dell’amore! Della terra! Delle relazioni umane! Di prendersi cura dei figli! Di avere amici! Di avere le cose fondamentali! Perchè è questo il tesoro più importante che hanno. Quando lottiamo per l’ambiente, il primo elemento dell’ambiente si chiama: La felicità umana.”
E con queste parole conclude un discorso che entrerà sicuramente nella storia.
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