Solitamente quando si pensa ad animali sociali i cui comportamenti sono prevalentemente rivolti al benessere del gruppo/comunità e la cui strategia di sopravvivenza si basa su regole gerarchiche rigide ci si riferisce ai primati antropomorfi, ai mammiferi marini o ad alcune specie di roditori, tra cui i topi che sono caratterizzati da una struttura sociale complessa e gerarchicamente articolata, ma è meno facile che il pensiero vada a dei piccoli e potenti insetti, le formiche.
Questi imenotteri hanno una vita sociale complessa, le piccole grandi società sono costituite da due classi, una riproduttiva rappresentata dalle regine (le femmine fertili) e dai maschi, l’altra rappresentata dalle operaie, femmine sterili che si dedicano all’accudimento della regina e dei piccoli e gestiscono l’intero formicaio.
La tutela e la difesa del formicaio, della regina e delle larve è assolutamente prioritaria e fondamentale per la vita del formicaio stesso, altrimenti non sarebbe possibile la riproduzione.
La vita delle operaie è legata ad un vero e proprio sistema di caste e il possibile “avanzamento” sociale è relativo in parte all’anzianità dell’operaia, in parte a fattori sociali di cui ancora non siamo a conoscenza. Inizialmente gli studiosi ritenevano che l’operaia ottenesse ruoli gerarchicamente più rilevanti solo con il passare del tempo ed in base all’anzianità, ma studi più recenti hanno dimostrato che ci si trova spesso di fronte a esemplari giovanissimi e molto anziani che ricoprono i medesimi ruoli nella società.
Il sistema all’interno del formicaio funziona perfettamente, tutto si snoda intorno alla vita della regina, al foraggiamento, all’accudimento delle larve ed al mantenimento del formicaio in buono stato, ma la cosa rilevante e di interesse è che non esiste un sistema di comunicazione che permetta, per così dire, “di dare ordini” alle operaie, queste si autogestiscono totalmente, si autoregolano e si disciplinano in modo da essere perfettamente sincronizzate l’una con l’altra e non esitano a dare la vita per la regina o per la salvaguardia del formicaio stesso.
Un altro “dettaglio” interessantissimo della vita sociale delle formiche è la loro attitudine ad allevare afidi, esatto, solo esseri umani e formiche allevano altre forme viventi a scopo alimentare. Gli afidi delle piante sono dotati di una microscopica proboscide grazie alla quale estraggono il nutrimento dalla pianta e ne assumono in quantità tale da non riuscire ad assimilarla tutta, il restante è espulso sotto forma di melata, un nutriente perfetto per le formiche che si dedicano spesso all’accudimento e all’allevamento di quest afidi che sono “ospitati” nei formicai, isolati da costruzioni in cellulosa o in terra e letteralmente “munti”, in cambio le formiche offrono cibo e protezione da possibili predatori come le vespe.
Il video che trovate qui di seguito mostra l’attraversamento di un corso d’acqua da parte di un gruppo di formiche amazzoniche, le operaie costituiscono una vera e propria zattera, formata dai loro corpi, per permettere ad altre operaie di trasportare la regina e le larve e di farle arrivare incolumi fino all’altra sponda.