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Enfield 8000, la prima auto elettrica presentata nel 1966 che scatenò l'ira dei petroliferi

Di Daniela Bella - 17 Dicembre 2013

Veder girare per le strade una piccola vettura alimentata da batterie ricaricabili è una possibilità reale. E la prima dimostrazione avvenne nel 1966, più di quarant’anni fa.

Si chiama Enfield 8000 ed è il primo prototipo di auto elettrica che fu presentata nel corso dell’United Kingdom Electricity Council nel 1966, sbaragliando colossi come Ford e altri giganti del settore.

E così la Enfield 8000 ottenne un contratto per poter produrre più di 100 auto elettriche sull’Isola di Wight.

Il veicolo raggiungeva una velocità massima di 77 chilometri orari e aveva un’autonomia di 90 km con una sola carica. Era alimentata da otto batterie da 6V e aveva un caricatore integrato, dunque poteva essere ricaricata semplicemente collegandola alla rete elettrica domestica attraverso una presa di corrente posta nella parte posteriore della vettura.

Come si può dedurre, si tratta di un veicolo che era stato pensato principalmente per tutte quelle persone che non viaggiavano moltissimo, per quegli utenti a basso chilometraggio.

Peter Curran, presentatore di Radio 4, che ha comprato e ha cercato di riportare in sesto una Enfield 8000, ha spiegato:

“E’ molto simile ad una moderna auto elettrica. Era piccola, quadrata e un po’ tozza, ma in fondo, a guardarle bene, aveva un nonsochè di futuristico, con quella curvatura nel parabrezza… e poi era venduta in una varietà di colori, dal rosso, all’arancione al blu…”

La vettura funzionava abbastanza bene e ricevette buone critiche anche da parte della stampa del momento.

Nel Novembre del 1969, la Enfield 8000 fu presentata al primo simposio internazionale sulle auto elettriche, a Phoenix, in Arizona. Qui ha catturato l’attenzione di Ronald Reagan, l’allora Governatore della California, che si è subito offerto per trovare uno stabilimento in California in cui poter produrre la Enfield 8000. Reagan, inoltre, suggerì anche di vendere questi veicoli nell’isola di Santa Catalina, al largo delle coste della California, dove l’uso dei veicoli a benzina era, ed è tutt’ora, limitato.

Ma John Goulandris, proprietario della Enfield 8000, rifiutò l’offerta, preferendo continuare la sua produzione a Cowes, sull’isola di Wight.

C’è chi sostiene, però, che Goulandris abbia respinto l’offerta prchè sotto pressione da parte dell’industria petrolifera, dato che con loro stava mandando avanti un notevole commercio.

Ma si cominciava a sentire l’antagonismo nei confronti di questi veicoli elettrici da parte delle industrie petrolifere del momento, tanto che John Samuel, che era a capo della delegazione che portò la Enfield 8000 a Phoenix, un giorno confessò di aver ricevuto telefonate dai proprietari di benzina di tutta l’America, i quali gli urlavano contro che stavano rischiando di andare in fallimento.

Nel 1973 Goulandris decise di spostare la produzione dell’auto elettrica in Grecia, sull’isola di Syros, ma le vendite non diedero i loro frutti: il principale problema, infatti, era il prezzo della vettura. La Enfield 8000 era offerta ad un prezzo di 2.600 sterline, ma, all’epoca, con quel denaro era possibile acquistare due Minis.

E così, nel Maggio del 1976 , la produzione della Enfield 8000 si fermò del tutto. Ma molte auto elettrice di oggi, comprese quelle fabbricate da Renault, Nissan e BMW, hanno un grosso “debito” con la Enfield 8000 che, come dicevamo prima, ha mostrato al mondo intero che una piccola vettura alimentata da batterie ricaricabili era una possibilità reale.

Nel 1980 molte delle Enfield 8000 furono distrutte, ma alcune sono rimaste nelle mani di musei e collezionisti…

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