Rovesciata la sentenza del 2009 della Grande Corte di Delhi che aveva eliminato la pena sui rapporti omosessuali tra adulti (articolo 337). Proprio così, invece di progradire l’India fa un notevole passo indietro con una sentenza che fa discutere.
Il ricorso è stato presentato da movimenti conservatori e associazioni religiose di tutte le denominazioni e così l’omosessualità torna ad essere reato, il giudice GS Singvi, considerato sensibile e aperto alle tematiche sociali, ha affermato che “la sentenza dell’Alta Corte sull’articolo 377 del Codice penale e’ cancellata“; dove l’articolo 377 dice: “chiunque abbia volontariamente relazioni carnali contro l’ordine naturale con qualsiasi uomo, donna o animale sarà punito”
E così i giudici della Corte Suprema Indiana hanno dichiarato incostituzionale la precedente sentenza (articolo 337), e ne hanno ribadito una che ha ormai 148 anni, quella che definisce reato l’omosessualità punibile con pene varianti fra alcuni anni di prigione e l’ergastolo.
Una sconfitta morale e legale per tutti, non solo per la comunità gay, a parlare della sentenza è Ashok Row Kavi, un giornalista gay: “Questo provocherà maggiori problemi con la polizia e costringerà le persone che nascondono la loro identità sessuale a non rivolgersi alle strutture sanitarie“.
Nel 2013 anche le popolazioni più rigide, più bigotte dovrebbero rendersi conto che l’amore non è una questione di sesso, e che tutti hanno diritto a vivere liberamente la loro vita fino a quando questa non lede la libertà altrui.
Amare una persona, che sia di un sesso o di un altro, non può definirsi reato, è un errore di fondo… perché se amo sono un fuorilegge?
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