Dopo aver pianto i morti e l’ansia per i dispersi che sono ancora tanti, ecco che si avvicina l’incubo disastro ambientale che in un bacino ristretto come quello del Mediterraneo potrebbe mettere in ginocchio il nostro Paese e la bellezza del nostro mare, dei nostri litorali e la vita di chi li abita.
Gli allarmi cominciano ad essere forti e chiari e il peggioramento delle condizioni meteo, l’alta marea e il resto fanno pensare che una tragedia nella tragedia potrebbe essere vicina. La nave si muove e se le operazioni non saranno compiute in tempo la Concordia potrebbe avvicinarsi pericolosamente ad una scarpata che porta ad una profondità variabile tra i 50 e i 90 metri e quindi potrebbe rischiare di inabissarsi.
Il neo ministro dell’Ambiente, Corrado Clini lancia un’allarme che non può più farci dormire tranquilli: «La situazione è al limite perchè la nave è in posizione instabile. È una corsa contro il tempo». Durante un’informativa in aula, Clini ha ricordato che la nave ha «15 serbatoi, 2.380 metri cubi di combustibile e 42 metri cubi di lubrificante» e i lavori per svuotare i serbatoi potrebbero durare due settimane se la neve e il meteo continueranno ad essere stabili. Solo dopo i lavori si potrà pensare al destino della nave visto che “Un’operazione di questo tipo non è mai stata effettuata e potrebbe richiedere mesi”.