Il video che vi mostro oggi è sicuramente divertente, il “funny end” strappa la risata, ma a guardarlo bene mi è sembrato che avesse più spunti di quanti non se ne palesassero al primo approccio.
Il video, con suggestioni da cartoon noir, narra la storia di uno spaventapasseri e di una cornacchia.
Questi due acerrimi nemici si scontrano in un campo coltivato che lo spaventapasseri vuole ad ogni costo difendere “dall’ingordigia” della cornacchia. Il temerario uomo di paglia sembra voler proteggere a tutti i costi mais, pomodori e zucche dal becco vorace di una cornacchia beffarda e furba.
Inizialmente lo spaventapasseri prova con il metodo tradizionale e cerca di spaventare la cornacchia con le sue sole fattezze, ma invano; così dopo esser stato a lungo sbeffeggiato dall’astuzia del volatile decide di passare alle maniere forti e tira fuori il fucile, non riuscendo ancora una volta ad uccidere l’uccello, ne a dissuaderlo dal suo desiderio di procurarsi un buon pasto.
Indispettito dall’insistenza della cornacchia lo spaventapasseri scatena una vera e propria guerra sul campo ed è proprio il campo coltivato ad avere la peggio. I “mezzi pesanti” a cui ricorre l’uomo di paglia incendiano e radono al suolo il raccolto, tutto pur di non lasciare che la cornacchia ne “rubi” un po’ per il suo pasto.
Non è forse quello che stiamo facendo? Non è in sintesi e raccontato con ironia, quello che l’essere umano sta facendo a se stesso ed al suo raccolto? Nel tentativo di produrre di più, di essere più forte di madre natura e di sconfiggere tutto quello che potrebbe rappresentare una “minaccia naturale” al nostro raccolto, stiamo distruggendo il campo stesso.
I diserbanti ed i pesticidi chimici sono come il trattore e la falce infuocata dello spaventapasseri, radono al suolo ciò che toccano, ma non colgono nel segno, non riescono comunque a cacciare la cornacchia, che ride beffarda alle spalle dell’omuncolo di paglia che, intestardito, perde di vista tutto nella sua lotta privata contro il furbo pennuto.
Cercando di dimostrare ad ogni modo che siamo i più forti, stiamo bruciando al terra stessa su cui camminiamo, senza riflettere sulla tenacia della cornacchia, potremmo anche riuscire ad affamarla, ma infondo, non sarà comunque lei ad avere la peggio, perché quando tutto il raccolto sarà bruciato e il campo raso al suolo, quando pur di raggiungere l’obbiettivo avremo dimenticato la strada che ci avrebbe portato alla meta, beh, molto probabilmente, la cornacchia volerà via spaventata si, ma non dai nostri potenti mezzi messi in campo per distruggerla, bensì dalla nostra stessa natura “umana” e a noi potrebbe restare ben poco di cui vantarci.
A voi il video e il finale.