Tutti noi prima o poi abbiamo avuto a che fare con il notaio per il rogito di una casa, una successione, un’eredità, un testamento o un atto di compravendita. Nessuno di noi avrà dimenticato la tariffa e le spese cui è incorso in tali atti, ma pochi si saranno chiesti il perchè di tali oneri.
In questo articolo vogliamo ragionare su questa figura professionale al fine di capire come tale professionista potrebbe diventare più utile e meno oneroso per la cittadinanza.
Chi è il notaio?
Il notaio è una figura presente nella maggior parte dei paesi in cui vige l’ordinamento giuridico “romanista” (Civil Law). Si tratta di un libero professionista che esercita una funzione pubblica. L’atto notarile è dunque un atto pubblico che ha valore probatorio, è dunque valido ai fini legali fino a Querela di Falso.
Come si diventa notaio?
Il notaio è un laureato in giurisprudenza che abbia fatto praticantato presso un notaio e che abbia superato il concorso nazionale per notai. Tale concorso è gestito dal Ministero della Giustizia che lo indice periodicamente e che stabilisce il numero totale di notai. Ad oggi l’Italia ha più di 8000 comuni e ci sono poco più di 4000 notai in attività.
In tutto il mondo c’è il notaio?
No, il notaio non è presente in tutti i paesi. In Europa è molto diffuso, in Asia è raro, nei paesi di ordinamento giuridico anglosassone (Common Law) non è presente e le sue funzioni vengono svolte da altre figure (avvocato o notary public): in questi paesi non esistono documenti dotati di pubblica fede, giacché tutti i documenti fanno fede fino a sentenza contraria; ciò che viene autenticato sono comunque le firme agli atti. Questa è una differenza sostanziale.
E’ essenziale la figura del notaio?
Da quanto detto sopra evinciamo che ci possono essere modi e forme diverse. Gli atti che il notaio redige sono sicuramente essenziali per la vita pubblica, ma la figura del notaio di certo non è essenziale o può essere impostata in varie modalità. Quali?
Facciamo un’ipotesi: se il notaio fosse un dipendente pubblico e svolgesse la sua professione all’interno di un ufficio comunale assieme ad altri colleghi, la cittadinanza avrebbe un servizio migliore e più economico?
Io credo di si per i seguenti motivi:
– il notaio, per quanto ben pagato, come alto ufficiale pubblico non avrebbe gli introiti degli omologhi attuali liberi professionisti
– il cittadino si libererebbe delle tariffe e potrebbe pagare solo l’effettivo costo burocratico delle pratiche
– le tariffe delle pratiche potrebbero essere commisurate al reddito del cittadino, in modo da favorire le categorie meno abbienti
– il cittadino pagherebbe il comune per le pratiche e non un libero professionista: ciò garantisce che venga pagato sempre, solo e trasparentemente il corrispettivo dovuto per la pratica
– il cittadino dunque pagherebbe in toto le tasse associate a tutte le pratiche notarili, ma risparmierebbe fortemente sul costo delle tariffe professionali
Il principio che sta dietro tali osservazioni è che come cittadini abbiamo diritto a servizi di base uguali per tutti (sanità, scuola, avvocati d’ufficio ecc…) a prescindere dalle proprie capacità economiche. Penso che gran parte dei servizi notarili rientrino nella sfera delle normali esigenze del cittadino (casa, eredità …) e pertanto dovrebbero essere snelli, economici, trasparenti e fruibili da tutti come servizio a basso costo.
Vi piacerebbe recarvi in comune all’ufficio notarile con qualche marca da bollo al posto del libretto degli assegni?
Fatecelo sapere!