Diventare vegetariani (non mangiare carne e pesce) o vegani (non mangiare nessun alimento di origine animale) è un percorso non solo dietetico ma soprattutto mentale davvero importante nella vita di chi intraprende questo cammino.
Alla luce di ciò, è giusto crescere bambini vegetariani o vegani oppure è una scelta che loro stessi dovrebbero affrontare in modo autonomo da adulti?
Abbiamo posto questa domanda ad un gruppo di genitori vegetariani e vegani che si sono riuniti sul noto socialnetwork FaceBook per confrontarsi su temi alimentari e su questioni etiche. Il gruppo si chiama “Genitori Veg” e possono prendervi parte tutti i genitori, anche i non vegetariani.
Abbiamo deciso di riportare le risposte o parti di risposte che ci sembravano più significative ai fini della nostra indagine.
Isabella scrive: “Non so, per quanto mi riguarda le motivazioni sono le stesse che portano a fare questa scelta per sè stessi: etiche, ambientali e salutistiche. Qualunque cosa è una scelta imposta nei confronti dei cuccioli (finchè non sceglieranno loro): scegliere di mangiare carne o meno, scegliere di insegnare la visione spirituale o religiosa della famiglia, ecc.”.
Sara dice:” io sono al termine della gravidanza del mio primo figlio, sono vegana e non ho mai pensato di nutrire mio figlio diversamente da me. Le motivazioni della mia scelta sono etiche, così come mai nella vita acquisterei per lui una pelle d’agnello, perché l’idea di uccidere un cucciolo per un altro cucciolo mi sembra assurda e oltremodo crudele, nello stesso modo non potrei mai dargli animali morti da mangiare. Con il passare del tempo ho approfondito per me stessa anche gli aspetti riguardanti la salute dell’alimentazione vegana e a maggior ragione non darei mai a mio figlio cibi insani come carne, latte e formaggio. Aggiungiamo l’impatto ambientale dell’alimentazione carnea? Aggiungiamolo! E pensiamo al futuro del pianeta su cui i nostri figli vivono. Anch’io concordo sul fatto che il dare carne ai propri figli sia una scelta, ma in molti la vivono come una non scelta, bisognerebbe proprio ribaltare il punto di partenza e chiedere “come mai dai la carne a tuo figlio?”, “come mai gli compri le macchine se è maschio, le bambole se è femmina?”, “come mai lo battezzi se non vai mai in chiesa e non ti ho mai sentito citare il vangelo?” etc. etc. Tutte scelte che i genitori devono fare per i propri figli inevitabilmente”.
Matteo dice: “Insegnero’ ai miei figli a non privare della vita alcuna creatura per soddisfare piaceri personali”.
Cristina scrive: “sono da poco veg e come me il piccolo di quasi 15 mesi mentre le 4 femmine sono vegetariane in transizione perche in casa sono vegetariane /veg ma quando andiamo dai nonni purtroppo no, io non credo di privarle di niente anzi le sto arricchendo in salute e benessere e amore per il mondo animale, non credo che scegliendo un’alimentazione veg o vegetariana fin dallo svezzamento lo privo o obbligo in scelte da lui non condivise visto che comunque che sia veg o onnivora la sua alimentazione sempre una scelta dei genitori è”.
Cristina risponde: “ho fatto una scelta per mio figlio, così come ne facciamo tutti i giorni, per qualsiasi cosa. Non vedo perchè un certo tipo di alimentazione debba essere una sorta di lettera scarlatta agli occhi degli ‘altri’. La mia risposta, volutamente polemica, è ‘perchè sì’. Con il corollario: appena sarà abbastanza grande da poter scegliere, sarà libero di farlo. Se vorrà mangiare carne, potrà farlo senza problemi”.
Bio Bimbo scrive: “sogno una riduzione globale del consumo di derivati animali soprattutto per quei bambini che muoiono, uno ogni 6 secondi, di fame, poi per l’olocausto degli animali, poi per la salute della gente presa fondamentalmente in giro dai mezzi d’informazione riguardo ai nutrienti dei derivati animali, poi per l’ambiente che ne soffre tantissimo e questo anche fa parte del mio impegno verso mio figlio… e ho scelto veg per la salute, primo motivo, di mio figlio e delle persone che amo e poi per tutto quello che ho detto. Come Cristina trovo davvero noiosa “la lettera scarlatta”… anche se chi si pone al di fuori degli schemi attira sempre questo genere di attenzioni. Credo che di questo, come minimo, non dobbiamo vergognarci, anche se i toni son di biasimo, per la scelta verso i figli, di commiserazione, per le terribili rinunce del palato, di irrisione fino allo scherno, per l’infantile empatia con gli animali…forse siamo un pochino anche sognatrici/ori? non è mica una brutta cosa…”.
Clara dice: “io sono veg da quasi tre anni…giusto quando è arrivata la mia cucciola…e ho avuto tutti contro già quando ho cominciato a darle latte formulato di soia e non di latte vaccino…io e mio marito ci siamo informati molto sull’alimentazione vegana/vegetariana e abbiamo fatto per nostra figlia la scelta che abbiamo ritenuto più “saggia”. A chi mi dice “è una scelta tua, lei dovrebbe provare tutto e poi decidere lei” rispondo che TUTTI i genitori compiono le scelte per i loro figli e non vengono mai giudicati se fanno loro mangiare carne e derivati animali, ma se NON glieli fanno mangiare allora sono “snaturati”! Il fatto è che 9 volte su 10 i genitori vegetariani/vegani sono molto ma molto più informati e preparati sull’alimentazione di genitori onnivori che credono, dando da mangiare proteine animali, di aver risolto il problema alimentazione. Non si rendono conto che un’alimentazione di quel tipo causa o causerà problemi di salute, che affama persone all’altro capo del mondo, che causa deforestazione (come anche anche l’olio di palma!!), che inquina aria e falde acquifere…che dire: ho scelto la vita!…e come dice Bio Bimbo…sono anche sognatrice! “.
Monica scrive: “oltre a ribadire che il dare carne a mio figlio è una scelta come il non darla, e non un’imposizione, vorrei anche aggiungere che almeno per me il vegetarianesimo non é solo una scelta alimentare, ma uno stile di vita a 360°, che parte da quello che porto in tavola, al rispetto per il prossimo, all’attenzione verso l’ambiente, verso la salute, fino ad arrivare a scelte anche drastiche come non mettere piedi nei supermercati, scegliere accuratamente le marche dei prodotti per “boicottare” le multinazionali, dubitare della la stessa medicina tradizionale e tutto il sistema economico, sociale, capitalista.. e soprattutto è la voglia di mettersi in discussione, sempre e comunque, porsi continuamente domande,anche spesso andando contro la massa che la pensa diversamente da te..e dopo tutta questa pappardella, io a mio figlio cercherò di insegnargli proprio questo, a sopravvivere in una società falsata da chi detiene il vero potere, che cerca di impossessarsi di tutto, in primis dell’informazione (in senso lato) per manipolare a proprio favore i dati”.
Glores aggiunge: “io ho proposto a mio figlio un’alimentazione complementare vegetariana tendente al vegano. Fino al compimento dell’anno non gli abbiamo proposto carne. Poi gli abbiamo dato la libera scelta, ma non la mangia comunque se non in rare occasioni dai nonni. Le motivazioni per lui in specifico sono state più per un fatto di salute, mentre per me le ragioni si espandono all’etica, ecologia, economia e sostenibilità”.
Rossella scrive: ” quando ero in gravidanza, ho fatto tante ricerche su vari argomenti tra cui l’alimentazione per decidere prima dell’arrivo di maya quale strada avrei intrapreso con lei. Ovviamente ho cercato quelle che credevo le scelte migliori e non le più facili!! ho scelto per mia figlia un’alimentazione vegana per motivi principalmente salutari, ma anche perchè i cibi influenzano la nostra personalità ed il pensare e desideravo salvaguardare anche questo aspetto. ho chiesto vari consigli in giro perchè c’è molta ignoranza specialmente da parte dei pediatri che sull’argomento sanno poco e ancora meno vogliono sapere! Ero anche preoccupata riguardo al fatto che fino a 3 anni la bimba sarebbe stata a casa con me e quindi non avrei avuto problemi a darle questi cibi, ma poi a scuola avrebbe dovuto mangiare carne. Invece poi ho scoperto che la scuola che avevo scelto proponeva menù vegetariano, quindi ora sono tranquilla anche in questo senso. Io mangio raramente carne tipo anche meno di una volta al mese, mi sono decisa ad avvicinarmi anche io a questo stile di vita per salute, etica e coerenza verso mia figlia. Infatti a gennaio inizierò questo percorso anche io. Avendo qualche problemino col cibo, ho cercato un dietologo che fosse preparato sull’alimentazione vegana e cosi mi farò seguire. non vedo l’ora di iniziare!!”.
Dalle parole di queste mamme e di questi papà si comprende che la scelta di far diventare i propri figli vegani oppure vegetariani si basa su motivazioni di amore per la vita, in tutte le sue forme, e su motivazioni di benessere fisico. E se questi bimbi stanno bene dal punto di vista mentale e della salute, quale insegnamento più grande di questo?
Le risposte alla nostra domanda si sono rivelate davvero molto preziose e per questo motivo vogliamo ringraziare chi ha voluto dare il proprio importante contributo a questa nostra indagine!