Le balene bianche che a metà Dicembre sono state avvistate intrappolate tra i ghiacci polari nel mare di Bering, in Russia rischiano di non farcela. Il blocco di ghiaccio da rimuovere è lungo 25 chilometri e spesso 10-15 centimetri e impedisce alle balene di raggiungere il mare aperto, dove possono nuotare liberamente. Inoltre col peggiorare delle condizioni climatiche l’area che permette loro di venire in superficie si riduce di giorno in giorno.
Il ministero russo delle Risorse naturali aveva chiesto aiuto al ministero dei Trasporti ma il rompighiaccio Rubin che si era diretto in loro soccorso ha dovuto desistere dalle operazioni per le difficili condizioni meteorologiche. L’imbarcazione ha deciso così di tornare indietro al porto di Petropavlovsk-Kamchatsky per effettuare un pieno di carburante.
«Se le condizioni meteo miglioreranno, le operazioni di salvataggio potranno riprendere» ha detto nei giorni scorsi Lubomir Mukha al sito russo Rian.
Per l’Unione internazionale per la conservazione della natura le balene beluga sono una specie in pericolo dal 2008. Vivono principalmente lungo le coste di Alaska, Groenlandia, Russia e Canada. Attualmente gli esemplari stimati sono circa 100 mila.
Un caso analogo si verificò nel 1986 ma l’operazione riuscì e le balene furono liberate.
Ora i beluga dovranno combattere contro due difficoltà: crearsi degli spazi per respirare e procacciarsi del cibo. Con il calare delle temperature lo spazio in cui sono intrappolati tenderà sempre più a ridursi e, di conseguenza, sarà più difficile poter salire in superficie a respirare. I beluga, che possono resistere al massimo per 20 minuti sott’acqua, sono però in grado di rompere, con la propria testa, uno strato di ghiaccio spesso dieci centimetri quindi si continua a sperare.
Meno problematico dovrebbe essere, invece, l’aspetto alimentare: secondo quanto sostengono gli esperti del Chukotka Fishery Research Center nel canale Sinyavinsky il cibo dovrebbe essere sufficiente per mantenere in vita le balene, almeno fino alla fine di gennaio.
Speriamo che questi meravigliosi cetacei riescano a sopravvivere e a regalarci ancora guizzi in mezzo al mare.