La figura di Maria Montessori ricopre un ruolo fondamentale nel panorama culturale italiano; pedagogista ed educatrice, ha messo a punto un metodo educativo rivoluzionario apprezzato anche all’estero specialmente nel Regno Unito.
Secondo Maria Montessori, i bambini sono attratti dalla cultura e dalla conoscenza in modo naturale. Se vengano adeguatamente stimolati ed aiutati sono in grado di affrontare il percorso educativo senza manifestare problemi.
L’educazione si riferisce ai programmi scolastici e alla figura dell’insegnante che, secondo Maria Montessori ha una grandissima importanza. Proprio lui ha il delicato compito di aiutare i bambini ad affrontare, nella maniera corretta, l’apprendimento senza però cercare di prevaricarlo né tantomeno di sostituirlo. Infatti, un punto fondamentale della didattica montessoriana è quello che si basa sul fare da soli, potendo contare sulla presenza e sul sostegno di un adulto. Questa affermazione, nata dalla pratica, significa che i più piccoli sono spinti verso la conoscenza dall’istinto naturale, secondo dei ritmi personali da rispettare.
L’educazione, secondo la Montessori è un lungo percorso nel quale l’insegnante deve affiancare il bambino, aiutandolo in maniera discreta senza oppressioni. Proprio per questo motivo assumono particolare importanza i programmi scolastici e i luoghi nei quali avviene l’apprendimento. In genere, i programmi vengano preparati senza esaminare, in maniera approfondita, quali siano le principali fasi dello sviluppo; questa carenza è alla base di numerose situazioni difficili che suscitano sentimenti di ostilità nei confronti della istituzioni e della società. E’ infatti proprio quest’ultima a dare molto valore al conseguimento di un titolo o al raggiungimento di una determinata posizione culturale.
In questo contesto, dove predominano logiche volte all’ottenimento di certe qualifiche e titoli, manca un punto fondamentale, che è quello di riuscire a formare degli individui appassionati del proprio impiego. Questa logica è perseguita anche all’interno delle famiglie dove, si mira a ridurre i temi necessari al conseguimento di un obiettivo, senza considerare che questo atteggiamento può avere delle gravi ripercussioni sul bambino. Lo studente potrebbe sentirsi sminuito, sviluppando anche degli stati depressivi perché la sua persona è considerata meno importante rispetto ai soldi e al successo.
Proprio questo atteggiamento, largamente diffuso, fa sì che si sviliscano alcuni valori, come per esempio la ricerca del sapere, in favore di altri, come per esempio i soldi. Questa dicotomia si evolve in un rapporto conflittuale che può dare adito a sentimenti di rabbia nei confronti degli insegnanti ma anche delle istituzioni. Ecco perché, l’educazione secondo Maria Montessori deve essere relativa anche ai valori morali e deve garantire la felicità e la soddisfazione degli studenti.
Per portare riuscire a modificare lo stato delle cose, bisogna che le varie scienze, prima fra tutte la psicologia, vengano applicate ai bambini che rappresentano il futuro della società.
Un altro punto fondamentale della didattica montessoriana riguarda il gioco e il ruolo che assume all’interno dell’educazione dei più piccoli. Per imparare ed apprendere, i bambini non hanno bisogno di obblighi o minacce infatti, è il loro stesso istinto che li porta verso l’apprendimento. Se ottengono il giusto sostegno da parte dell’insegnante riescono ad eccellere in tutti i campi e anche nelle materie considerate più ostiche, come per esempio la matematica.