La storia era quella di Filomena, la donna che Le Iene avevano intervistato mentre pregava Dio di poter vivere… Una storia che quando il servizio è andato in onda, era già stata chiusa. Si perché Filomena è morta prima di vedersi in televisione. Neppure questa soddisfazione. Eppure grazie a lei alcuni dati agghiaccianti hanno fatto capolino tra le case degli italiani: nel suo stesso palazzo altre tre persone sono morte di tumore e altre due nel palazzo adiacente. 70 metri di morte.
Filomena, di 27 anni, cancro di Krukemberg;
Luigia, detta Reginella, di 50 anni, tumore allo stomaco;
Angela, di 50 anni, tumore al fegato e al colon;
Luigi, 60 anni, tumore ai polmoni;
Giuseppina, 60 anni, tumore alla mammella;
Italo, 60 anni, tumore ai polmoni.
Tutti morti. Tutti a Frattaminore. Tutti nel giro di due anni.
E non sono i soli, col tumore, col male invisibile che ti uccide lentamente e silenziosamente. Un dolore che si abbatterà sulla mamma di Filomena, Silvana, 62 anni, tumore al seno, su Carlino, 63 anni, tumore allo stomaco, su Salvatore, 50 anni, fratello di Reginella, che non ha più lo stomaco e l’esofago.
Un male che si è abbattuto su tanti altri nel corso degli anni, una guerra silenziosa che uccide i suoi soldati in maniera subdola, dolorosa, violenta. Uccide piano e lascia cuori infranti, figli disperati e genitori distrutti. Famiglie decimate, mancano le parole per raccontare il dolore. Per affrontare le giornate.
Una malattia che uccide lenta e inesorabile dal suo “Palazzo della Morte” e dal tetto di amianto li affianco. Le Asl hanno sollecitato la rimozione, ma non ci sono i fondi e così l’amianto si sgretola e invade l’aria e insieme alle sostanze tossiche dei fuochi della discarica si disperde e entra nel sangue. Da lì lavora e lentamente uccide.
Rifiuti, rifiuti e ancora rifiuti che gente senza scrupoli accumula e poi brucia, insieme agli sversamenti ed agli interramenti illegali e criminali di materiali pericolosi.
E nessuno dice niente. Una guerra che viene combattuta da nessuno ma che uccide e devasta grazie alla diossina, per lo più, ma è impossibile calcolare quante sostanze tossiche raggiungano le persone.
E c’è ancora gente che crede che questa guerra non costi vite, non sia correlata con le cose che accadono in silenzio, nella notte.