Calendula d’Africa, Medio Oriente, Asia, Europa, questo fiore di colore giallo intenso è uno dei più usati fin dall’antichità, indistintamente per le sue proprietà e per la sua bellezza. Gialla come il sole al cui tramontare reclina il capo in segno di mestizia, con semi ricurvi e tondi come le lacrime di Venere che piange per il suo Adone, sacra per molte popolazioni del Sudamerica, dal profumo intenso e particolare, tanto da poter essere fastidioso, la calendula, il fiore che nell’ottocento era diventato il simbolo di cortigiani ed adulatori e che ad oggi è conosciutissima in fitoterapia.
Accompagnata da decine di leggende che la vedono protagonista, in Grecia, del dolore di Afrodite per la perdita del suo Adone, in Inghilterra, dove è chiamata Marigold, dei rituali legati alla Vergine Maria, legata al sole, fiore da donare al fiume, in ricordo dei defunti e per pulire il karma, in India è un fiore da scoprire ed imparare ad usare.
Il nome deriva probabilmente dal latino calendae (giorno) in riferimento al suo fiorire mensilmente per tutto il periodo estivo. Le parti utilizzate per la proprietà terapeutiche sono le sommità fiorite, i petali usati anche in cucina e le foglie; tutte queste parti contengono i principi sostituenti che la caratterizzano per le sue doti fitoterapiche. Nel fiore possiamo trovare, oltre all’olio essenziale, carotene e betacarotene, un principio amaro, saponina, alcol, acidi e tracce di acido salicilico.
Tutto questo fa della calendula un fiore tra i più ricchi in doti curative, è infatti: depurativa, diuretica, ipotensiva, sudorifera, stimolante, antisettica, cicatrizzante, calmante, vulneraria, tonica. E’ usata in tintura madre, come principio attivo per creme sfiammanti o cicatrizzanti(anche unita allo zinco), adatta a tutti i disturbi ed i fastidi di chi ha la pelle delicata e sensibile e molto indicata anche per la pelle dei bambini.
In tintura madre è molto utilizzata nei paesi del nord Europa anche per curare tonsillite e disturbi legati all’apparato oro-faringeo.
In ultimo, se volete dimostrare la vostra gelosia a qualcuno allora potete decidere di regalargli delle calendule, che possono indicare gelosia e tristezza nel linguaggio dei fiori.
Come la lavanda e la rosa, può esser apprezzata ed utilizzata anche in cucina:
Risotto ai fiori di calendula e zafferano
Ingredienti: riso per risotto, brodo vegetale, vino bianco, cipolla, zafferano, burro o margarina vegetale
fiori di calendula (2 cucchiai a persona),sale – olio extra vergine di oliva
Preparazione: Preparare il brodo vegetale. Stufare la cipolla in un tegame insieme a dell’olio e poco burro o margarina. Aggiungere il riso e lasciarlo gonfiare per qualche minuto. Sfumare con il vino bianco. Irrorare con un po’ di brodo e iniziare la cottura, dopo una decina di minuti scarsa aggiungere i fiori di calendula. Pochi minuti prima di spegnere sciogliere lo zafferano in poca acqua calda e versarlo nel riso.