Si alimenta la speranza per i cuccioli di beagle che, nell’estate del 2012, furono sequestrati dall’allevamento di Green Hill di Montichiari (Brescia), accusato di maltrattementi e soppressione di animali.
Un momento magico per il mondo ambientalista, non solo perchè quel momento segnò la liberazione di ben 2.639 cuccioli di beagle destinati ai laboratori, ma anche perchè quel momento si rivelò una tappa fondamentale nella lotta contro la vivisezione in Italia.
La procedura è ancora agli inizi e la strada da percorrere è ancora molto lunga, ma le belle notizie non tardano ad arrivare: la Procura della Repubblica di Brescia ha infatti messo definitivamente in salvo i primi 300 cuccioli di beagle.
A darne la notizia è stata Legambiente, che insieme alla LAV (Lega Anti Vivisezione) era stata nominata tutore legale dei beagle. Benchè i primi cuccioli abbiamo finalmente trovato casa, sono duemila i beagle in affido ancora provvisorio.
Non appena si concluderanno le procedure indicate dai custodi giudiziari (Legambiente e LAV appunto), anche i restanti affidatari potranno vivere la stessa gioia e le stesse emozioni dei loro predecessori, ansiosi di poter festeggiare la “liberazione” del loro piccolo amico a quattro zampe.
A fronte di quanto successo, Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente, si è mostrata particolarmente attiva nella lotta contro il maltrattamento degli animali, punito dalla legge: una conquista sentita e condivisa dalla società che, stando alle parole della Muroni, spinge ad attivare una concreta attenzione verso le altre specie animali.
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