Se la coppia divorzia gli animali, sempre più presenti nelle nostre case, con chi andranno a vivere?
La proposta di legge dalle deputate del Pdl Maria Vittoria Brambilla e Giuseppina Castiello prevede che in caso di assenza di un accordo tra i coniugi sia il giudice stesso a decidere, in base a ciò che è meglio per l’animale. Un pò come avviene per l’affidamento di un figlio.
Un piccolo passo in avanti nel riconsiderare il rapporto uomo-animale: quest’ultimo non è un oggetto di proprietà dell’uomo ma un vero e proprio membro della famiglia.
Questo ciò che si legge nel documento:
“il tribunale, in mancanza di un accordo tra le parti, a prescindere dal regime di separazione o di comunione dei beni e a quanto risultante dai documenti anagrafici dell’animale, sentiti i coniugi, la prole, se presente, e, se del caso, esperti del comportamento animale, attribuisce l’affido esclusivo o condiviso dell’animale alla parte in grado di garantirne il maggior benessere”.
E ancora:
“In caso di affido condiviso, salvo diversi accordi liberamente sottoscritti dalle parti, ciascuno dei detentori provvede al mantenimento dell’animale da compagnia in misura proporzionale al proprio reddito. In caso di affido esclusivo il mantenimento è a carico del detentore affidatario”.
[Fonte: Repubblica.it]
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