In questi giorni il mio piccolo di quasi due anni sta entrando in società: la sicurezza della sua casa e dei suoi legami di sempre fa posto anche ad una prima minima indipendenza.
La sua reazione? Di assoluta gioia.
Le paure ed i timori erano tutti miei. Ma i bambini, si sa, sono dei maestri di vita per chi li sa ascoltare e lui è riuscito a farmi capire la sua voglia di crescere.
Da lunedì inizierà da solo questa sua esperienza. Ma già ora è come se non mi volesse in quello che è già il suo spazio.
Tutto questo per dire che il nostro compito è quello di aiutare i nostri bambini a crearsi le ali. Non dobbiamo volare per loro o spezzare le preziosi ali che si stanno costruendo. Al momento giusto hanno il diritto di avere la nostra fiducia…
Eccovi uno scritto di Erma Bombeck che ben spiega questa dinamica:
I figli sono come aquiloni
I figli sono come aquiloni,
passi la vita a cercare di farli alzare da terra.
Corri e corri con loro
fino a restare tutti e due senza fiato.
Come gli aquiloni finiscono a terra,
e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni.
Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri,
presto impareranno a volare.
Infine sono in aria: gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne
e a ogni metro di corda che sfugge dalla tua mano
il cuore ti si riempie di gioia e di tristezza insieme.
Giorno dopo giorno l’aquilone si allontana sempre di più
e tu senti che non passerà molto tempo
prima che quella bella creatura spezzi il filo
che vi unisce e si innalzi,
come é giusto che si sia, libera e sola
Allora soltanto saprai
di avere assolto il tuo compito.
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