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Insegnante precaria di 62 anni riceve la chiamata per il posto fisso

Di Redazione - 5 Settembre 2013

Si chiama Lia Baffetti e proprio in questi giorni ha ricevuto la telefonata che aspettava da una vita: dopo 30 anni di lavoro come precaria nella scuola la proposta di un posto fisso come insegnante.
Purtroppo Lia, 62 anni, ha dovuto rifiutare. Queste le sue parole: “Ho dovuto dire di no. L’unico istituto che mi proponevano era troppo lontano. Ho rifiutato perché la situazione familiare non me lo permette. Sia chiaro: la mia non è pigrizia, è mancanza di alternativa”.
E così anche quest’anno dovrà attendere, se ci sarà, la chiamata per andare a lavorare in una scuola più vicina a lei.
Lia racconta a tal proposito: “Come al solito saprò se avrò una cattedra solo a anno scolastico iniziato. Nelle prime settimane di lezioni vengono stabiliti gli organigrammi, si vedono se sono necessarie supplenze o sostituzioni per maternità. Oppure bisogna sperare che qualcuno rinunci”.
Le sue parole fanno ben comprendere l’ansia dell’attesa che gli insegnanti precari devono subire ogni anno: “La mia è stata una carriera professionale dissestata. Ogni estate, inevitabile, scattava l’ansia. Senza la continuità di un posto fisso, inoltre, è come ricominciare tutto da capo ogni volta”.
E amaramente dice: “Mi sarebbe piaciuto, se non altro per provare l’emozione della prima volta”.
[Fonte: www.ilfattoquotidiano.it]
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