Basta a etichette ingannevoli e soprattutto all’elogio di benefici di sostanze che in realtà non hanno nulla a che vedere col benessere.
La scritta “La caffeina è sicura” è un’informazione nutrizionale fuorviante. La caffeina può anche essere sicura, nel senso che è sicuro che ci sia, ma di sicuro non fa bene. Inoltre la società dovrà anche includere sull’etichetta per il consumatore il reale valore nutrizionale della bibita, e precisare quanto saccarosio contiene ogni lattina, ogni bottiglia e quale sia la dose giornaliera consigliata di questo zucchero. Inoltre la Coca-Cola non potrà più appellarsi al fatto che bere la bibita fa bene perchè contiene acqua e l’acqua fa bene all’organismo perchè ne favorisce l’idratazione del corpo.
Il tutto nasce da una pubblicità che la società Coca-Cola ha diffuso attraverso il settimanale cattolico Famiglia Cristiana, il Garante della Concorrenza ha ricevuto a Febbraio 2013 una segnalazione dello “Sportello del Consumatore” e ha iniziato la battaglia che solo oggi porta a casa il risultato sperato.
Dall’opuscolo e da altre pubblicità andranno via anche le frasi che “qualificano cibi che contengono zucchero (inclusa la Coca-Cola) come sicuri e nutrienti“, ed anche i richiami a frutta e verdura, quasi queste avessero “composizioni simili alla Coca-Cola“. E saranno cancellati i riferimenti al diabete di tipo 2 perché rischiano di trasmettere ai malati l’idea che bere Coca-Cola sia “ininfluente, per loro, sotto il profilo nutrizionale“.
Ma non solo la Coca-Cola è sotto accusa, una multa salata l’ha ricevuta anche la Perfetti per la pubblicità ingannevole che i suoi confetti potessero sostituire il lavaggio dei denti dopo pranzo. La campagna pubblicitaria è costata una sanzione di 150 mila e 30 mila euro, questo il prezzo per lo slogan: “dalla mattina alla sera, quando non c’è lo spazzolino, c’è Daygum Protex“.
Ed ecco cosa risponde la società Coca-Cola:
“Il procedimento in oggetto si è chiuso positivamente a seguito dell’accoglimento delle modifiche proposte dalla nostra azienda da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (“AGCM”), che conseguentemente non ha emesso alcuna sanzione.
Abbiamo accolto con favore questa conclusione perché coerente con il nostro impegno ad essere chiari in tutte le comunicazioni al consumatore. L’opuscolo “Cosa c’è in Coca-Cola” usato in Italia nel 2012 è stato pensato come una guida utile per i consumatori che volevano saperne di più circa gli ingredienti utilizzati nella Coca-Cola. Riteniamo che la nuova versione di tale opuscolo, valutata positivamente dall’AGCM, continui a perseguire efficacemente quest’obiettivo“.
[fonte Repubblica.it]