Come suggerisce il nome, Belgian Blue, hanno origine nel piccolo paese europeo del Belgio. Mentre oggi la razza Belgian Blue è di sangue puro, le sue radici possono essere rintracciate indietro più di un secolo, fino ad un incrocio di Durham Shorthorns e bovini di razza Frisona.
Inizialmente il Belgian Blue fu sviluppato, come la maggior parte dei bovini europei, per il loro uso come una razza a duplice scopo o, più semplicemente, sia per la produzione di latte sia per la produzione di carne. Per la maggior parte della prima metà del 1900 la razza ha cercato di esistere nel duplice ruolo. Tuttavia, anche in questa fase iniziale di sviluppo della razza vi è stato un crescente movimento tra molti allevatori a sviluppare il bestiame in un ‘tipo più carnoso‘.
Dopo la seconda guerra mondiale, l’economia europea liberata rapidamente richiedeva una maggiore qualità e quantità di carne, in particolare quei tagli di alto valore al dettaglio. Questa domanda economica ha accelerato lo sviluppo del bestiame Belgian Blue nella direzione dell’esemplare più muscoloso.
Infine, nel 1974, la razza è stata divisa in due rami, uno per uso continuato con il duplice scopo, e l’altro esclusivamente per la produzione di carne. La stragrande maggioranza degli allevatori concentrato i loro sforzi sulla riproduzione del Belgian Blue per la produzione di carne bovina.
Oggi vediamo il risultato di 150 anni di lavoro di incroci. Il Belgian Blue è un animale che è strutturalmente corretto e sano, docile di temperamento, fertile in allevamento, e soprattutto come “macchina da carne“.
Questo è quanto riportato sul sito di queste mucche (www.belgianblue.org) alla voce “storia“… Ma questi “mostri” chiamati anche Super Mucche o, appunto, Monster Cows, sono animali modificati dall’uomo, creati con anni di accoppiamenti fino alla completa eliminazione o riduzione della miostatina.
La miostatina appartiene alla famiglia dei fattori di crescita, e viene espessa specificatamente nelle cellule muscolari mature. Un gene specifico codifica la trascrizione di questa proteina, che ha il compito di inibire lo sviluppo di ulteriore tessuto muscolare scheletrico. Più alto è il livello di miostatina e meno muscolo potrà essere sviluppato da un determinato animale. Questo gene è localizzato sul secondo cromosoma dei bovini.
Così facendo queste mucche possono crescere in maniera abnorme e fornire più carne e sopratutto più carne senza grassi.
All’inizio, nel 1800, non si conosceva molto di genetica e gli allevatori non potevano sapere che le mucche “muscolose” erano mucche affette da una patologia, quella appunto della mancanza di miostatina, ma hanno pensato bene di incrociare ed incrociare le mucche considerate migliori, più forti, fino ad ottenere delle mucche enormi con diversi problemi, per esempio l’anomalia costringe spesso a praticare il parto cesareo per far nascere i vitelli, le mucche non sono in grado di partorire in maniera naturale.
Nel filmato che potete vedere in coda all’articolo, viene spiegato dal National Geographic che:
“L’allevamento selettivo viene utilizzato dagli agricoltori per migliorare tratti desiderabili negli animali. E ‘tutta una questione di gestione del sesso. Per creare le Belgian Blue per oltre 100 anni, gli agricoltori hanno consentito solo a mucche e tori con maggiore massa muscolare di accoppiarsi. E il risultato è un toro che pesa oltre una tonnellata“.
Ora i coltivatori e gli allevatori hanno delle mucche con problemi genetici che fanno si che le bestie crescano a dismisura, e per far si che questo gene “difettoso” continui a proliferare, le mucche vengono inseminate artificialmente, una pratica che va a discapito della salute degli animali.
Un chiaro esempio di come la genetica e la tecnologia sia sempre a discapito della salute degli animali e a favore della nostra e in questo caso, ancora peggio, a favore del nostro piacere.