Dalla notte dei tempi è risaputo che camminare a piedi nudi sull’erba o sulla battigia della spiaggia produce un’immediata sensazione di benessere.
La mia ricetta per la salute è meno scartoffie e più corse a piedi nudi sull’erba.
(Leslie Grimutter)
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Perché camminare a piedi nudi fa bene
La maggior parte delle persone riterrà che il benefico effetto risultante dal camminare a piedi scalzi sia conseguente ad una sensazione soggettiva, e nulla più. Ma non è proprio così.
La scienza ha studiato questo tipo di esperienza, e ha dedotto che non si tratta solo di sensazione poiché la “messa a terra” dell’organismo produce effetti fisici reali. Ne parla abbondantemente il libro “Earthing. A piedi nudi: curarsi con le energie della terra“ scritto da Clinton Ober, Stephen T. Sinatra e Martin Zucker, per la Macro Edizioni.
Gli autori partono dal punto di vista che l’essere umano è costituito da acqua e sali minerali, e quando cammina sulla superficie della terra, possiede un certo potenziale elettrico, anche di un centinaio di volt, che è misurabile dalla sommità del capo ai piedi. Questo potenziale fluttua nel nostro corpo e interagisce con l’organismo in ogni nostra attività. Purtroppo però più il potenziale risulta alto peggiore saranno le conseguenze sul nostro fisico: questo perché gli elettroni che circolano nel nostro corpo interferiscono con le normali reazioni bioelettriche e con l’eliminazione dei famosi radicali liberi.
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I radicali liberi svolgono un’azione positiva nei confronti delle tossine, germi ecc. ma un loro eccesso causa una esagerata ossidazione dei tessuti sani, che si riflette a cascata sul corretto funzionamento degli organi corporei. Molti studi clinici hanno evidenziato che l’insonnia, lo stress, l’aumento del cortisolo fino alle modificazioni dei globuli rossi nel sangue, che perde fluidità, sono causati da un eccesso di radicali liberi ossidanti (1).
Dunque risulta assolutamente indispensabile che le cariche positive degli elettroni accumulati nell’organismo si scarichino verso la terra. E il nostro organismo, nella meravigliosa logica della natura, realizza questo effetto attraverso i piedi, ed esattamente attraverso l’altissimo numero di terminazioni nervose (ben 1300 per pollice quadrato!) con l’aiuto delle ghiandole sudoripare, che sono sovrabbondanti proprio nei nostri piedi.
Il problema è: come assicurarsi questo collegamento con la terra?
Consigli utili per scaricare a terra le nostre energie
Liberare i piedi è alla base del Barefooting, filosofia che sta raccogliendo sempre più seguaci. Perché piace? Perché è liberatoria. Alla fine di una giornata sui trampoli, non a caso, il godimento più grande è lanciare le scarpe fuori dal radar. Ma c’è di più. Camminare scalzi è salutare. A cosa serve? Concordano gli esperti: alla circolazione del sangue, ai piedi stessi che si rafforzano, a migliorare la termoregolazione e la postura, permette un massaggio naturale soprattutto su superfici ruvide. Ma, soprattutto, ha il potere di regalare pace alla mente.
(Irene Maria Scalise)
Anzitutto, dato che pochi di noi sono elettricisti o periti elettronici, va definito il significato di “messa a terra”!
La terra, che in questo caso può giustamente anche essere definita massa, è esattamente il complesso totale della materia che compone il nostro pianeta. Pertanto, ogni corpo, oggetto, elemento che esiste sulla faccia della terra, dato che è costituito da masse di elettroni, deve assolutamente avere e mantenere un collegamento fisico con la Madre Terra, e con la sua massa elettrica. Ed esattamente come ogni impianto elettrico casalingo deve avere, per esigenze di sicurezza, il collegamento a terra (2), per eliminare pericoli di folgorazione ecc, così anche il nostro organismo deve poter “scaricare” a terra le correnti corporee ed elettrostatiche. La potenzialità di queste correnti è ben evidente quando l’atmosfera è secca e toccando a mani nude un oggetto metallico scocca una scintilla.
Il problema del collegamento alla terra non è una questione di scarsa importanza. Infatti, più le persone vivono in edifici alti più il loro corpo si carica elettricamente. A quattro metri d’altezza il potenziale può arrivare a 800 volt. E più in alto si vive, più il voltaggio aumenta (3). Tra l’altro, viviamo costantemente isolati dalla terra anche a causa delle calzature di gomma e a causa anche di metri e metri di cemento di soffitti e di pavimenti.
Tuttavia non spaventiamoci perché i rimedi non mancano. Ad iniziare dall’acqua e dal suo meraviglioso potere. Una buona doccia, o meglio un bagno con i sali, aiuta l’organismo a ripristinare la naturale potenzialità elettrica. L’ideale sarebbe comunque uscire all’aperto e camminare sulla terra, quando è possibile a piedi nudi!
Un altro motivo dunque per riconnetterci con la Natura e con la sua saggezza: cerchiamo di inoltrarci sempre più nei boschi, di toglierci le scarpe e camminare nei ruscelli, di sperimentare il massaggio dei ciottoli di un fiume, di correre sull’erba.
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Prestiamo più attenzione ai nostri piedi: massaggiamoli con un olio o immergiamoli in un pediluvio rigenerante, svolgono tante funzioni importanti ma il loro valore non viene quasi mai riconosciuto!
Togliersi le scarpe e percorrere scalzi un piano sentiero boscoso, un prato umido di rugiada, o i gradini naturali di un sentiero d’alta quota e imparare a percepire sotto le piante dei piedi nudi il flusso di calore della pietra esposta al sole e le sue diverse tessiture: tutto questo è alla portata di ognuno, appartiene alla preistoria e alla storia dell’umanità, eppure è anche una cosa che oggi è diventata rara nella vita di molti. Basta invece poco per reimparare a camminare scalzi.
(Andrea Bianchi)
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Note
1 – Cfr Studi del dott. George Starr White, nel suo libro “Cosmo electro colture for land and man”
2 – Normalmente il polo elettrico centrale delle prese in tutti gli impianti elettrici è collegato fisicamente alla terra con un grosso cavo, di colore giallo-verde. Il cavo è altresì collegato alla terra generale degli edifici, che altro non è che non un grosso e lungo palo metallico, o picchetto, che viene sotterrato in prossimità delle fondamenta.
3 – Circa 150-200 volt per ogni metro d’altezza, a seconda del livello d’umidità atmosferico