Gianfranco, anziano di 68 anni, vive in provincia di Brescia.
La pensione non gli permette di arrivare a fine mese. Queste le parole del pensionato: “Con quello che prendo, al netto dell’affitto e delle bollette, posso permettermi solo un pasto al giorno, che il mio Comune mi offre a 6 euro e mezzo. Ma negli ultimi mesi ho perso 15 chili e avrei bisogno di riempire lo stomaco un po’ più spesso”.
Di conseguenza ha deciso di recarsi in città ogni giorno e vendere i suoi cari libri, i suoi “compagni di vita” come li definisce lui. Così inserisce i volumi nel suo zainetto ed una volta arrivato a destinazione li appoggia vicino a delle fioriere o alle vetrine.
Questa la dichiarazione di Gianfranco: “Non è facile chiedere aiuto, ma un’offerta libera per uno di questi libri mi pare più dignitoso che allungare la mano per chiedere alla gente una moneta. Io non avvicino nessuno. Chi vuole si ferma e se è interessato mi offre quel che può”.
E continua il suo racconto dicendo: “È dura ottenere qualcosa, ma venire in città per me è anche un modo per non deprimermi, per stare in mezzo alla gente, come facevo quando ero giovane e lavoravo come autista o portalettere. Non sono mai stato capace di starmene con le mani in mano, ad attendere, e il fatto stesso che qualcuno si fermi davanti ai miei libri e mi faccia qualche domanda mi basta per farmi sentire viv0″.
Spera che recandosi in città possa trovare qualcuno in grado di offrirgli qualche lavoretto. Queste le sue parole: “Potrei fare il guardiano per qualche azienda e sarei disposto a lavorare anche la notte. Mi accontenterei anche di poche ore, quel tanto che basta per arrotondare la pensione che non basta mai”.
Ma giovedì scorso nove agenti della Polizia Locale hanno costretto Gianfranco a consegnare loro i libri (messi sotto sequestro) e lo hanno multato con 160 euro: l’accusa è di non avere il permesso di occupare il suolo pubblico e di non fatturare il denaro (in realtà più un’offerta che altro) ricevuto dai passanti.
Queste le parole di Gianfranco a riguardo: “I libri alla fine li ho impacchettati e li ho salvati. Sulla multa invece non hanno voluto sentire storie, benché nelle scorse settimane, durante un incontro con il sindaco Del Bono fossi stato rassicurato sul fatto che avrei potuto continuare ad offrire i miei libri in corso Palestro”.
Incoerenza all’italiana…
[Fonte: www.giornaledibrescia.it]
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