Anteprima
Educazione

Come nutrire l'anima del bambino? Attraverso la natura

Di Manuela Griso - 4 Marzo 2015

Le esperienze sensoriali di cui si può fare incetta sono infinite. Basti pensare a quanti stimoli siamo costantemente sottoposti ogni giorno. Purtroppo però non tutte sono esperienze costruttive (la tv per esempio, anche se non la demonizzo e a mio parere con la giusta selezione si possono anche trovare messaggi positivi, diciamo che utilizza un canale passivo quindi poco auspicabile).

Sicuramente possiamo costruire percorsi sensoriali per mani e piedi con diversi materiali per far sentire le diverse sensazioni (caldo/freddo; ruvido/liscio; duro/morbido ecc); possiamo proporre lavori di distinzione olfattiva o gustativa, ma nulla ci dà più esperienze sensoriali della natura.

Immagine by Manuela Griso

Immagine by Manuela Griso

A tal proposito voglio raccontarvi la mattinata passata con le mie bambine in mezzo al bosco. Di norma una volta a settimana le porto in “gita”. Può essere la passeggiata, la piscina, la visita a un museo o il maneggio, o al ben noto rifugio degli asinelli di sala biellese, un posto meraviglioso che vi consiglio caldamente di visitare. Quella mattina siamo andate in un piccolo bosco vicino casa con la nostra adorata cagnona Zola, armate di stivali e zainetto con la merenda.

Ci incamminiamo e appena entrate nel bosco vediamo il sole filtrare tra i rami, il profumo del muschio (che ci ferma proprio per farsi annusare da vicino) e puntuale arriva un commento: “Mamma guarda, fa da coperta alla pietra!”, il canto melodioso degli uccellini, perfino il rumore di un picchio impegnato nel suo duro lavoro.

muschio

Immagine by Manuela Griso

Invito le bimbe al silenzio per immergersi completamente nell’atmosfera per almeno 3 minuti. Dopodiché domando loro che cosa hanno notato. Gioia, 5 anni e mezzo, mi dice che gli è piaciuto annusare l’odore del bosco: fresco, umido, forte. Shanti mi dice: “a me piace il suono degli uccellini mamma”. Io invece amo toccare il fusto degli alberi e sentire la vita che scorre.

Immagini by Manuela Griso

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Il legno è vivo, lo dico sempre alle mie bambine. Il calore che emana sembra il sangue che scorre. Proseguiamo nel nostro cammino e incontriamo delle pozzanghere. Nelle prime due entrano dentro: dapprima piano piano, poi cominciano a saltare. Ascoltiamo il ciac ciac dell’acqua e dopo il rumore del fango: sgnic sgnac!

Immagine by Manuela Griso

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Più avanti incontriamo una pozzanghera bella grossa e sento mia figlia Gioia dire alla sorella più piccola: “non entrare che qui ci sono i vetri”. Mi avvicino e vedo che ciò che sembrava vetro in realtà era ghiaccio che con il sole e qualche passante si era spezzato ma non sciolto e dava l’idea dunque dei vetri rotti. Così propongo questa spiegazione e aggancio una lezioncina di due minuti sull’acqua e le sue proprietà principali. Sul nostro cammino poi troviamo un gran tesoro: un torrente con una cascata e il sistema per convogliare l’acqua da una parte o dall’altra.

Immagine by Manuela Griso

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Così spiego alle bimbe a cosa servono quei grossi volanti che abbiamo incontrato e attraversiamo un piccolo ponte per andare a vedere il torrente da vicino. C’è un grande spiazzo con le pietre e l’acqua in quel punto è molto bassa, così abbiamo potuto osservarla da vicino e ascoltarne il suono.

Immagini by Manuela Griso

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Sono entrate nell’acqua (con gli stivali non c’era motivo di allarmarsi), poi ci siamo sedute su una pietra e ci siamo messe in ascolto mangiando una banana. Abbiamo sentito la diversità di suono dello stesso elemento (l’acqua appunto) che se scorre piano è quasi puro silenzio mentre quando raggiunge il salto della cascata si tuffa rumorosamente, e quando scorre più veloce fa un suono ancora diverso. In tutto questo anche Zola ha fatto esperienze sensoriali tuffandosi nell’acqua gelida. 😉

torrente2

Immagine by Manuela Griso

Abbiamo messo nello zaino due pietre da decorare in ricordo della nostra mattinata e siamo tornate sulla strada di casa. Ci siamo avventurate nella salita e abbiamo sperimentato la fatica di questa, ma la gioia nell’arrivare in cima. Era un sentiero un po’ tortuoso in alcuni punti ma questo ci ha permesso di sperimentare l’equilibrio e la scelta logica del lato più semplice del percorso senza dimenticare il senso dell’orientamento.

Potete comprendere l’importanza di questa mattinata! Le piccole grandi scoperte fatte, le emozioni che ne sono nate; lo sviluppo dell’osservazione del mondo che questa esperienza ha raffinato.

“In un momento così particolare come il nostro, in cui i bambini vivono sempre di più immersi nella crudezza e nel grigiore di un mondo violento e artificiale, di una realtà materialistica e consumistica , dove l’avere ha preso il posto dell’essere, dove i ritmi frenetici di lavoro hanno rubato i tempi di dell’affettività e della relazione, dove gli esigui spazi cittadini hanno privato i piccoli del contatto con gli elementi naturali, rendendoli schiavi degli schermi televisivi ed elettronici, è veramente urgente ed essenziale riproporre loro una visione “cosmica” della vita, in cui la dimensione “magica” abbia il posto che le compete. Educare alla bellezza, favorire il senso di meraviglia, che è già insito nello spirito del bambino, ecco ciò di cui c’è un pressante bisogno. In un’epoca in cui ci si preoccupa tanto di diete e alimentazione, ci si è dimenticati che occorre nutrire anche l’anima dei bambini, non solo il corpo.

Occorre dare al bambino una visione ampia dell’universo, fargliene sentire il respiro, gustarne la bellezza attraverso tutti i sensi: di qui nascerà in lui un senso di ammirazione per la vita e per l’umanità.

Per trasmettere ai bambini questo amore per la natura, per la vita in tutte le sue manifestazioni e forme non serve moltiplicare le materie di studio – educazione ecologica, educazione civica, educazione interculturale, educazione alla pace – ma offrire loro un ambiente che consenta di assorbire, vivendoli, tutti questi concetti. Non noiose lezioni teoriche quindi ma la possibilità di scoprire, esplorare, sperimentare in un ambiente adatto. Di “sentire” dentro di sè, di comprendere, nel senso etimologico di “fare proprio”, il senso dell’amore, che il bambino peraltro si porta dentro di sè fin dalla nascita” Elena Balsamo, “Libertà e amore”.

Vivere Montessori vi augura il giusto tempo per passeggiare la vita e scoprire le sue mille meraviglie accompagnati dai vostri Maestri D’Amore!

Educatrice Manuela Griso





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