“gli indagati, rimasti privi del benché minimo quantitativo di principio attivo a seguito di un disaccordo commerciale con la ditta fornitrice, per assicurare la continuità del prodotto nelle farmacie e non perdere la fetta di mercato ad opera di farmaci concorrenti, decidevano di avviare comunque la produzione dei lotti del farmaco incriminato, nella piena consapevolezza di esporre a rischi per la salute un considerevole numero di persone e di bambini, ponendo in commercio un farmaco contraffatto e inidoneo al suo scopo terapeutico, che avrebbe potuto cagionare un aggravamento delle affezioni respiratorie” […]“pianificando minuziosamente la strategia per la preordinata contraffazione, dapprima si procuravano il “sostituto” del principio attivo dalla Francia e successivamente eseguivano sul prodotto finito le analisi obbligatorie ricorrendo ad un metodo diverso da quello riconosciuto, in modo di assicurare la falsa positività. Quindi, “ottenuti gli auspicati risultati analitici favorevoli, liberavano regolarmente i farmaci sul mercato ed alteravano in ultimo i rendiconti di produzione e i dati informatici delle materie prime per occultare la presenza nei farmaci del sostituto e far risultare fittiziamente quella del principio attivo”.
Il farmaco – con scadenza marzo 2016 – è stato immediatamente ritirato dal commercio con provvedimento amministrativo dell’Aifa e non è più presente nelle farmacie sin dalle prime battute dell’indagine.
[Fonte LaStampa.it]