Notizie
Primo piano

Ragazza disabile prigioniera in casa sua [Video]

Di Valeria Bonora - 13 Giugno 2013


Angela Faraco è una ragazza disabile da quando ha dato alla luce suo figlio, una gestosi con conseguente emorragia celebrale che l’ha condannata ad una vita su una sedia a rotelle. La depressione l’ha assalita da quando nel palazzo in cui vive la DDA ha arrestato gli spacciatori che da anni vivevano e “lavoravano”nel suo palazzo.
Assurdo? Si abbastanza visto che gli spacciatori, i pali o i pusher erano sempre pronti a dare una mano ad Angela a scendere dal quarto piano della sua palazzina del complesso di Case Celesti a Secondigliano (Napoli), dove si dice ci sia uno dei porto di maggior spaccio italiani, capace di fruttare alla camorra anche 15mila euro al mese.
Ora Angela è bloccata in casa, la madre non riesce a portarla “di sotto“, ci ha provato una volta e il risultato è stato devastante per il già precario equilibrio psicofisico di Angela, visto che è caduta dalle scale e si è spaccata labbra e tre denti.
La mamma di Angela è disperata: «Non so come fare. Siamo prigioniere, ostaggi… eppure basterebbe che mettessero in funzione l’ascensore. Sono 24 anni che siamo qui e non è mai stato fatto il collaudo, perché all’epoca tutti noi occupammo queste case popolari anche se poi sono ormai più di quindici anni che pago affitto e utenze normalmente. L’Asl dice che non può mettere il montascale né altri dispositivi perché c’è l’ascensore… anche se non funziona». E poi prosegue con lo sfogo: «Quando c’era la piazza di spaccio devo dire che c’era sempre qualcuno pronto a darci una mano. Noi siamo persone per bene e non è giusto che dobbiamo confidare in quell’aiuto dell’antistato. Lo Stato, le istituzioni dovrebbero aiutarci ad uscire da questa situazione».
E’ assurdo che Angela vivesse meglio quando i ragazzi spacciavano… una contraddizione in termini, non è accettabile che in una società sviluppata una persona non possa contare sull’aiuto dei servizi sociali ma solo sull’aiuto di criminali (perchè di criminali si trattava, nonostante il buon gesto che compivano ogni giono aiutando Angela).
Angela si muove difficilmente anche nella piccola casa, ogni movimento le è impedito od ostacolato dal girello dal quale non può separarsi.
Per ora solo il papà di un ragazzo disabile, Massimo Giarraffa, ha pensato di fare qualcosa per Angela: «Ricordo che la piazza di spaccio era in piena attività, fui circondato ma appena seppero che ero lì per Angela mi indicarono subito la strada. Ci sono tornato perché volevo portarla a fare vela con mio figlio ma l’ho trovata spaventatissima dopo la caduta e non vuole fare più nulla. Allora ho scritto al Comune di Napoli perché è bello che ci abbiano restituito il lungomare liberato ma ora devono capire che la rivoluzione si fa dal basso, liberando persone come Angela da situazioni come queste che sono da campo di concentramento».

Angela non perde la speranza nell’istituzione: «Non voglio dover rivolgermi ai ragazzi che stavano qua sotto anziché parlare alle istituzioni. Io credo nello Stato e voglio che mi aiuti, è un mio diritto. Ho voglia di vivere».





Newsletter
Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi subito una speciale meditazione in omaggio!




© 2022 Copyright Media Data Factory S.R.L. - I contenuti sono di proprietà di Media Data Factory S.R.L, è vietata la riproduzione.
Media Data Factory S.R.L. sede legale in via Guercino 9 20154 Milano - PI/CF 09595010969