Non è che ci siano grandi parole da dire verso un mostro che ha potuto fare questa cosa deplorevole, disumana e raccapricciante.
La violenza subita da questo animale va oltre ogni limite, una mamma uccisa smembrata, decapitata e il suo “cucciolo mai nato” lasciato morire accanto alla testa della madre.
La vicenda è accaduta a Vicenza, il guardiacaccia Moreno Pevere si è trovato davanti ad una scena degna di un pessimo film horror.
Un cacciatore (ma diciamo che non credo che neppure il peggiore dei cacciatori voglia essere accostato a questo essere che ha fatto questa cosa) ha ucciso una femmina di capriolo incinta, l’ha smembrata, decapitata, ha strappato dal suo ventre il cucciolo che era in procinto di partorire e li ha abbanfonati così nel bosco.
Questa la testimonianza scioccata del guardiacaccia Pevere: “Non ho parole per manifestare la più risentita protesta quando mi sono trovato di fronte a questa cena disgustosa. Una testa di capriolo femmina era stata abbandonata sul terreno. Vicino ad essa il corpicino di un bambi, appoggiato alla testa e a quanto rimaneva del corpo della capriola. Il resto dell’animale era stato portato via, lasciando sul posto i visceri. Cioè tutto quello che non serviva per uso alimentare. La capriola aveva circa tre anni e dalla testa si può capire che era anche un bell’esemplare”.
“A mio avviso era prossima al parto”, conclude il guardiacaccia, “visto che il feto era ben formato. Il bracconiere responsabile di questo atto appare dotato di una perizia e abilità non occasionale nel maneggiare il coltello”.
Che dire, una bestia, ma non nel senso di animale ma di essere immondo.