Socrate è considerato uno dei maggiori esponenti della filosofia greca dell’antichità.
La sua figura è sicuramente molto discussa sia dai contemporanei che dai suoi successori, fino ai giorni nostri. Il suo pensiero o lo si apprezza e si amano le sue idee o probabilmente si è contrari, non esiste una via di mezzo. Questo proprio per l’originalità del suo modo di osservare la realtà, la natura umana e l’intelligenza.
“Io so di non sapere” questa è la frase più celebre del filosofo in cui è ben racchiuso il suo pensiero e anche tutta la sua esistenza. Non ha lasciato nulla di scritto, tutto quello che si conosce deriva dagli scritti dei suoi discepoli o di altri filosofi del tempo.
La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere! Perché io so di sapere più di te, che pensi di sapere
(Socrate)
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Socrate: il pensiero
Il pensiero socratico si costruisce attorno alla convinzione che l’intelligenza e la saggezza risiedono nell’essere consapevole di non conoscere, di non sapere e quindi vivere nella ricerca della conoscenza.
La spinta alla conoscenza muove alla ricerca del sapere attraverso il dialogo e il confronto con l’altro e quella che Socrate definisce Maieutica ovvero una sorta di azione volta a tirar fuori dall’altro, solitamente il suo discepolo, la conoscenza e il proprio pensiero.
L’importante non è vivere, ma vivere bene.
Socrate
Lo strumento principe da lui suggerito per conoscere se stessi è il dialogo composto da confutazioni, ovvero eliminazione di ipotesi contraddittorie o infondate e il susseguirsi di domande e risposte per arrivare al sapere.
Con questo Socrate vuole portare il discepolo a formulare la propria idea e giungere al proprio pensiero dimostrando che un’affermazione o un modo di osservare le cose è in realtà una sola opinione e come tale può essere confutata.
Questo suo modo di vivere la vita e di stimolare l’interlocutore alla confutazione è sicuramente fonte di fastidio per le forze di potere ma anche per l’assetto della società. Socrate, infatti, fu visto come colui che minacciava il potere e le regole stimolando al pensiero autonomo e allontanando dai principi e dai valori.
Perché ti meravigli tanto se viaggiando ti sei annoiato? Portandoti dietro te stesso hai finito col viaggiare proprio con quell’individuo dal quale volevi fuggire. (Socrate)
Socrate: cosa ci vuole dire?
Socrate ha cercato per tutta la vita di arrivare al sapere e di porsi e quindi far porre gli interlocutori in una posizione esplorativa in cui la conoscenza va raggiunta, interrogandosi a vicenda, mettendo in discussione, confutando e riconfutando, senza prendere nulla come scontato e assolutamente vero.
Da questo possiamo trarre l’arte di non soffermarci sulle cose, sulle opinioni e farle proprie senza la messa in discussione e senza la piena consapevolezza del proprio pensiero. È quindi importante chiedere a se stessi come ci si pone nei confronti di qualcosa e scavare nel profondo, confrontandoci con altri per allargare la propria visione e conoscere nuovi punti di vista, arricchendo il proprio.
È un modo di porsi rispetto alle cose che apre alla conoscenza e spinge a ricercare sapere, crescendo non solo in cultura ma anche e soprattutto come persona e individuo nella società.
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Oltre a questo, è fondamentale l’apertura alla conoscenza e al sapere che permette di uscire dall’ignoranza e aprirsi alla realtà. Dovremmo imparare o meglio rimparare perché da bambini si è tutti più bravi in questo, ad aprire la mente e vedere oltre le apparenze e le singole opinioni. Inoltre aumentare la curiosità con cui si guarda al mondo, per imparare a stupirsi e darsi la possibilità di cambiare opinione, di allargare le vedute e perché no, anche di contraddirsi e di confutare il proprio pensiero.
Essere capaci di cambiare opinione, con ragione e motivo è simbolo di intelligenza. Certamente quello che Socrate insegna è che questo deve venire a seguito di un “lavoro” di esplorazione del sapere e non dopo il semplice sentito dire.
Esplorate quindi la conoscenza, dialogate, ricercate il vostro pensiero, quello che è più affine a voi e al vostro modo di essere, senza prendere quello altrui e adattarlo a sé.
Chi vuol muovere il mondo prima muova se stesso.
(Socrate)
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Milena Rota