Stiamo assistendo oggi più che mai ad un Giornalismo Distruttivo costituito da cattiva informazione che mira ad aumentare nella popolazione depressione, pessimismo, terrore, perdita di entusiasmo, attenzione a tematiche futili.
Il potere del giornalismo sulla vita delle persone è immenso. Condiziona il modo di pensare, di vivere e le scelte di ogni individuo e proprio per questa sua importante influenza dovrebbe essere nelle mani di professionisti seri, preparati, informati in modo approfondito, consapevoli del proprio delicato ruolo lavorativo, persone in grado di scegliere con cura e grande attenzione le parole da utilizzare e le storie da narrare.
Le parole hanno il potere di distruggere e di creare. Quando le parole sono sincere e gentili possono cambiare il mondo.
(Buddha)
Giornalismo Costruttivo: cos’è?
Il Giornalismo Costruttivo è il contrario di quello distruttivo. Ciò non vuol dire che tratti solo di notizie positive ma che riesca a raccontare qualsiasi evento in chiave costruttiva, cioè con scopi utili, estrapolandone riflessioni importanti per la vita del lettore, fornendo soluzioni creative ed originali ai problemi, selezionando le notizie in base non alla possibilità di fare grandi audience a tutti i costi ma all’utilità che può donare a chi le legge.
Ora trova spazio nell’informazione solo ciò che crea paura, tristezza, curiosità malsana riguardo alla vita di altre persone. Un tipo di informazione che non può arricchire nessuno, se non le tasche di chi la crea.
Il Giornalismo Costruttivo è un vero e proprio movimento fondato tra il 2011 e il 2017 da Cathrine Gyldensted, giornalista danese e Karen McIntyre, ricercatrice universitaria. Questo filone di pensiero si basa sulla Psicologia Positiva fondata da Martin Seligman nel 1998 secondo la quale l’attenzione della psicologia non dovrebbe essere rivolta solo alla malattia ma anche e soprattutto alle risorse dell’individuo.
Il fulcro è riuscire a narrare gli eventi evidenziandone i risvolti costruttivi, le emozioni delle persone coinvolte, le soluzioni possibili, gli insegnamenti appresi, le domande aperte, i possibili scenari futuri.
Si comprende che questo modo di fare giornalismo richiede una scrittura più impegnativa e più approfondita che non mira ad attirare lettori creando i titoli più accattivanti ma con lo scopo di sviscerare la notizia per toccarne tutte le sfaccettature. Scrivere così non è da tutti ma il settore dell’informazione dovrebbe essere abitato da persone in grado di farlo.
“La fretta e la superficialità sono le malattie psichiche del ventesimo secolo, e più di ogni altro posto si riflettono nella stampa.”
Aleksandr isaevic Solzhenitsyn
I benefici del Giornalismo Costruttivo
Sono innumerevoli i benefici di questo modo di fare notizia. Innanzitutto il primo a beneficiarne sarebbe il lettore che avrebbe nei confronti della stampa una grande fiducia, si nutrirebbe e crescerebbe tramite le notizie giornaliere, amplierebbe il suo modo di pensare e di vivere, si formerebbe in lui un grande movimento interiore.
Ma anche il giornalista stesso riacquisterebbe il ruolo etico di fare notizia, si sentirebbe maggiormente utile con il proprio lavoro, troverebbe ancor di più entusiasmo e passione.
Per il mondo in generale, poi, sarebbe un cambiamento immenso. Come tutti ben sappiamo ciò che ci raccontiamo è ciò che viviamo. Il Giornalismo Costruttivo nutrirebbe la vita rendendola attiva, in movimento, traboccante di persone entusiaste di porsi domande sempre nuove.
Come scegliere un Giornalismo Costruttivo
Il movimento del fare notizia costruttiva è nato da poco e in risposta al giornalismo attuale. Tanti giornalisti e lettori stessi hanno compreso quanto è importante scegliere non solo il cibo che mangiamo ma anche le notizie che facciamo entrare in noi: sono entrambi modi di nutrire corpo e mente. Abbiamo il dovere come attori protagonisti della nostra vita di scegliere il nostro nutrimento. Per questo motivo si stanno diffondendo in Italia formazioni ad hoc per i giornalisti e anche realtà in grado di diffondere contenuti costruttivi.
Ciò che possiamo consigliarvi è innanzitutto di valutare ogni notizia che vi arriva chiedendovi: è utile per me questa informazione? Può arricchirmi? Può farmi crescere? Se la risposta è negativa non perdete tempo e attenzione a quella notizia e andate a ricercare ciò che davvero può nutrirvi.
Fondamentale poi è riuscire a fare una selezione delle fonti giornalistiche. Dedicatevi a quei giornali che vi emozionano in modo costruttivo, che riescono a farvi nascere nuove domande, che vi mostrano tante vie da percorrere, che vi entusiasmano e vi portano a riflettere. Non donate la vostra attenzione a quelle realtà che invece di nutrirvi vi risucchiano energia vitale.
“Ci sono due specie di giornalisti: quelli che si interessano a ciò che interessa il pubblico; e quelli che interessano il pubblico a ciò che gli interessa – e questi sono i grandi.”
(Gilbert Cesbron)