L’assertività è una delle capacità che migliorerebbe di molto i rapporti tra le persone, sia al livello individuale che comunitario, e alla quale nessuno ci educa, anzi! Cresciamo con un modello di comunicazione talmente squilibrato che la mancanza di rispetto, l’aggressione verbale, il sarcasmo, l’intolleranza e la censura sono banalizzati: basta ascoltare i talk-show di maggiore ascolto in tv o leggere i commenti sui social per capire che il nostro modello comunicativo è per la maggiore tutt’altro che rispettoso e funzionale allo scambio di idee e alla libertà di espressione, come dovrebbe essere lo scopo della comunicazione stessa.
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La metafora del ponte: la comunicazione senza assertività distrugge i rapporti umani
In origine, la comunicazione serve a costruire un ponte metaforico tra noi e l’altro, concetto che rimanda alla sua etimologia (dal latino cum = con, e munire = legare, costruire), sia per promuovere lo scambio (di idee, abilità, materiali, ecc.) che la conoscenza. Attraverso questi ponti creati tra le persone (o comunità), si promuove la trasmissione di informazioni e quindi la crescita di entrambe le parti. In questo tipo di comunicazione, l’assertività funge da pilastri: permette che lo scambio avvenga su delle basi solidi e sane.
Purtroppo, oggi, più che una comunicazione costruttiva utilizziamo i mezzi di comunicazione per distruggere, prevaricare sugli altri, invadere la sfera personale altrui; la parola serve ad offendere, a ferire; sui nostri “ponti” non circolano più merce di scambio ma armi, veleni, offese gratuite.
Non è più uno strumento per promuovere lo scambio, l’accrescimento del sapere e di conseguenza l’uguaglianza, la crescita, la tolleranza e la pace, ma uno strumento per distruggere ed imporsi sugli altri. Questo schema vizioso si ripete all’infinito: nel nucleo familiare, tra vicini e parenti, al lavoro, nel proprio paese, tra i paesi al livello globale.
Questo tipo di comunicazione aggressiva e competitiva non ci porta a vivere bene e al livello umano inasprisce i rapporti. Allora perché continuiamo a comunicare in questo modo? Onestamente, credo che il motivo primario di tale mancanza sia semplicemente che nessuno ci educa all’assertività: nessuno ci educa a comunicare in maniera rispettosa sia nei nostri confronti che nei confronti dell’altro.
In realtà, l’assertività si basa anche sull’autostima, sul sapere mettere dei “paletti” quando occorre, sul riconoscere i propri bisogni, i propri confini e sul rispettare se stessi (se non rispetto me stesso, come farò a rispettare e chiedere rispetto?); se alla base manchiamo di autostima, sarà difficile riuscire ad esprimersi in maniera equilibrata. Quindi, il punto primario sul quale lavorare per allenarsi all’assertività, siamo noi.
Cos’è l’assertività e come può migliorare i rapporti
L’assertività è grossomodo quella capacità di affermare le proprie opinioni e farsi valere rispettando contemporaneamente gli altri, di accettare che l’altro possa avere una visione diversa dalla nostra senza sentirci nel dovere di competere con esso. Ecco una definizione proposta da DeMuynck e Forster:
“L’assertività è la capacità di esprimere in modo chiaro e diretto le proprie opinioni, i propri bisogni e le proprie emozioni, cercando allo stesso tempo di non ledere l’altro, le sue idee e i suoi diritti.”
L’assertività permette una comunicazione inclusiva dove ognuno ha la possibilità di esprimersi liberamente sempre nel rispetto di se stesso e dell’altro. Si esce dallo schema competitivo al quale siamo abituati dalla più giovane età (competere con gli altri per essere il primo della classe, il migliore a scuola e poi il più efficiente sul posto di lavoro, il più divertente nella compagnia di amici,…) per incontrare l’altro. È la fine della competizione e l’inizio del dialogo.
Purtroppo capita spesso che lo scopo della comunicazione sia quello di dover lottare contro l’altro in una corsa al podio per dimostrare il proprio valore/statuto/potere, andando fino a denigrare, ferire o attaccare l’altro pur di vincere e di essere considerato meritevole. Nella comunicazione assertiva, si decide di interrompere questa dinamica: si smette di competere per partecipare, collaborare, affinché lo scambio di opinioni possa arricchire entrambe le parti.
Non lotto contro di te per far valere le mie opinioni, dialogo assieme a te
La competizione è diventato un modello di comportamento talmente diffuso da essere diventato disfunzionale: quando si parla di rapporti umani dove entrano in gioco la sfera delle emozioni, del vissuto personale, e dei sentimenti, questo modello di comunicazione non può portare che a molti disagi.
Una condizione del genere può pesare molto sulla nostra salute psico-fisica: se viviamo sempre in uno stato d’allerta dove dobbiamo sempre prevaricare sull’altro per dimostrare il nostro valore oppure difendersi da continui attacchi alla nostra integrità, il sistema nervoso, nel tentativo di darci la possibilità di attingere a tutte le nostre risorse per giungere all’obiettivo, rimane costantemente sovreccitato e questo porta una serie di disagi: stress cronico, ansia, aggressività, esaurimento nervoso, stanchezza, tensioni muscolari, ecc.
Ecco che la consapevolezza di non dover sempre lottare ci aiuta ad uscire da questa dinamica: scegliamo di esprimerci con una modalità più etica verso il nostro sentire e quello dell’altro, più rispettosa e più funzionale.
10 consigli per comunicare con maggiore assertività
La comunicazione assertiva ha molti vantaggi: scegliendo di entrare in contatto con l’altro su una base più rispettosa per entrambi, e smettendo di dover lottare per affermare le proprie idee, i rapporti diventano più sani ed equilibrati (esco dalle dinamiche manipolative, imparo ad ascoltare l’altro in maniera più attiva), l’autostima diventa più stabile, l’ansia e l’aggressività verbale diminuiscono.
Nell’ascoltare l’altro in maniera attiva ci si dà la possibilità di aprirsi a nuove idee rimanendo fedele allo stesso tempo ai propri valori contribuendo a diminuire la rigidità mentale (mi apro al mondo rimanendo fedele a me stesso, accolgo altri punti di vista senza rinunciare a ciò che è importante per me).
Di seguito troverai alcuni consigli per aumentare i tuoi livelli di assertività nei tuoi rapporti con gli altri.
1. Difendi le tue idee ma accetta che altre persone possano pensarla diversamente da te.
2. Sii aperto al cambiamento, al confronto rispettoso di idee e non temere di aggiornarti. Hai il diritto di commettere errori, non avere paura di riconoscerlo.
3. Evita di proiettare sul mondo e sugli altri il tuo stato interiore (ansie, paure, tristezza, rabbia,…): i filtri emotivi possono alterare la tua percezione degli eventi e non sempre nel migliore dei modi.
4. Coltiva una concreta fiducia in te e sicurezza nelle tue capacità.
5. Cerca di esprimerti nel modo più chiaro e diretto possibile, usa la prima persona per esprimere ciò che stai percependo: “io”.
6. Cerca l’equilibrio: difendi le tue idee senza aggredire né importi come unica fonte affidabile di informazioni ma non fare nemmeno la parte dello zerbino. Sei un essere umano: esprimiti con dignità e rispetto verso di te e gli altri.
7. Scopri quali sono i limiti che gli altri non devono oltrepassare e comunicalo con chiarezza, fai il punto sulle ferite interiori che ti impediscono di trovare un giusto equilibrio.
8. Conosci i tuoi diritti, i tuoi doveri verso di te e verso gli altri. Hai il diritto di dire “no”, di rifiutare ciò che non rispecchia i tuoi valori: rifiutare non è né una mancanza di rispetto verso l’altro, né una mancanza di educazione; stai solo rispettando la tua sfera personale.
9. Non prendere le critiche sul personale e, se sono mosse con rispetto e spirito costruttivo, accoglile come spunti di riflessione per migliorare. Diversamente, lascia correre: non ti appartengono.
10. Rispetta gli altri e chiedi di essere trattato con rispetto a tua volta. Il rispetto è un diritto condiviso.
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Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e operatrice in discipline Bio-Naturali
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