Il silenzio è d’oro, si sa, ma a volte i silenzi fanno male, feriscono a volte anche più delle parole.
Pensate a quando discutete con qualcuno e all’improvviso questa persona smette di rispondervi, smette di parlarvi, d’istinto la sensazione che si prova è quella del disprezzo e subito pensiamo che non voglia più proferir parola perché ci tiene il muso, pechè abbiamo detto qualcosa di sbagliato o ci è indifferente e l’indifferenza ferisce.
Anche quando qualcuno non risponde ad una domanda fa male, magari pensando che la verità possa ferirci, in realtà la sensazione che si prova è altrettanto dolorosa, spesso servono solo delle risposte e non importa quanto male possano fare, basta che diano una certezza.
I silenzi accumulati diventano spine nel fianco difficili da superare e come si dice “il rumore più forte è il silenzio di chi non risponde” ed è proprio vero, i silenzi fanno molto baccano, feriscono.
Purtroppo il silenzio è un peso che opprime sia chi lo riceve che chi lo dona, infatti chi tace di solito accumula cose in sospeso, che col tempo diventano poi quasi insignificanti, e cercano sempre di riemergere, in questo caso sono due le cose che possono accadere la prima è che dopo aver accumulato tonnellate di silenzi questi smettano di essere tali e vengano riversati come un fiume in piena e in questo caso spesso emergono anche cose fuori dal contesto, vengono a galla rancori sopiti, rabbia e frustrazione che ormai era passata, dimenticata.
La seconda cosa che può accadere quando i silenzi si accumulano troppo è che ormai non ci sia più ne la voglia ne la forza per far riemergere vecchie questioni e in questo caso si vivrà sempre nel silenzio, rimuginando su quello che fu.
Non so quale sia la migliore delle due ipotesi, so solo che in entrambi i casi la salute psicofisica ne rimane lesa; per questo è sempre meglio dire le cose a tempo debito, evitando i silenzi che imprigionano e umiliano, cercando di spiegarsi e di creare una discussione positiva e costruttiva.
Pensiamo infatti a quanto i silenzi ci giocano contro nella nostra vita, a volte restiamo in silenzio quando invece vorremmo un riscontro ben preciso, come un abbraccio o una consolazione, spesso si usa il silenzio per dimostrare o affrontare qualcosa ma attenzione perché un silenzio è tremendamente silenzioso e chi ascolta può non capire, può mal interpretare o può addirittura arrabbiarsi.
Per esempio pensate ad un rapporto di coppia la moglie vuole qualcosa di molto specifico dal marito come una cena fuori, un bacio, un aiuto nei lavori, ma non dice nulla si aspetta solo che il marito “capisca“… ma lui non può capire leggerci dentro in ogni situazione… e si entra in una spirale fatta di rancore e malumore… molto meglio parlare no?
Il silenzio come arma
Se poi il silenzio è usato come arma entra in gioco qualcosa di ancora più subdolo, immaginate quando parlate con qualcuno e questo mette il muso, e si chiude in se stesso, questo fa provare un senso di incapacità di capire, di riuscire a estrarre informazioni da quella persona. Lo stesso può accadere quando cercate di far valere una vostra idea o una vostra opinione e chi vi sta intorno non vi considera innalzando un muro di silenzio.
In questi esempi il silenzio è intenzionalmente utilizzato come arma, per ferire o colpire l’interlocutore, o per provocare in lui dei sentimenti di colpa o d’inferiorità.
Il silenzio come scudo
C’è poi anche un altro tipo di silenzio, quello che viene utilizzato per protezione, a volte verso se stessi e a volte verso gli altri. Capitano a tutti le giornate “no” e si hanno i nervi a fior di pelle, per evitare di rispondere male a qualcuno, o di ferire con frasi un po’ troppo taglienti, si cade nell’ombra del silenzio e ci si chiude in se stessi.
In questo caso il silenzio è usato per proteggersi da un aggravarsi della situazione già pessima in cui ci si può trovare. Però questo tipo di silenzio andrebbe comunicato all’interlocutore, spiegando che in questo momento si preferisce tacere per non degenerare, per riflettere, per non ferire.
A volte il silenzio viene anche utilizzato per effettuare un’introspezione, una riflessione su se stessi per capire le proprie emozioni. in questo caso il silenzio è una risorsa positiva.
In ogni caso quando ci si trova davanti a qualcuno il silenzio non sempre è positivo come abbiamo visto e spesso nella società è utilizzato come arma. Cercate di parlare sempre con chi vi sta accanto, e se volete stare in silenzio annunciatelo e spiegatene i motivi, solo in questo modo si possono instaurare delle relazioni durature e mature.
Articolo scritto da Valeria Bonora – valeria2174.wix.com