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Rassegna Etica

Ecco cosa cambia nella tua vita quando inizi ad amarti!

Di Laura De Rosa - 9 Ottobre 2017

Basta iniziare ad amarsi per cambiare la vita in meglio? Tanti dicono di sì, altri sono dubbiosi, alcuni non ci pensano proprio. Ma una cosa è certa, volersi bene male non fa. Purché non si confonda l’amor proprio con il narcisismo e l’egoismo, che rappresentano una deviazione pericolosa molto lontana dal concetto di amore.

Ma che ne pensavano, e che ne pensano, studiosi, scrittori, filosofi, pensatori come Osho, Raffaele Morelli, Erich Fromm, dell’amore per se stessi? Scopriamolo ricordando frasi, citazioni e alcuni passi estrapolati dalle loro opere.
1. Erich Fromm
Il famoso sociologo e psicoanalista tedesco Erich Fromm ne “L’arte di amare” riflette non solo sull’amore di coppia ma anche sull’importanza dell’amor proprio. L’autore afferma che spesso, l’amore per se stessi, viene etichettato come qualcosa di sbagliato ed egoistico:

Mentre non suscita nessuna obiezione l’applicazione del concetto d’amore a vari oggetti, è
opinione diffusa che sia virtuoso amare gli altri e peccato amare se stessi. Si ritiene che nella
misura in cui amo me stesso non posso amare gli altri, che l’amore per se stessi sia una forma
egoistica d’amore.”

L’autore prosegue affermando che in realtà amore per se stessi e amore per gli altri non si escludano a vicenda, come ribadito dalla Bibbia nella frase, “ama il tuo prossimo come te stesso” che significa che il rispetto per se stessi non è scisso dal rispetto per gli altri.
Tuttavia l’amor proprio non va confuso con l’egoismo perché l’egoista, rispetto a chi si ama in modo costruttivo, si interessa solo di sè, vuole tutto per sè e ama ricevere ma non dare.
Fondamentalmente non è quindi capace di amare:

L’egoista non ama troppo se stesso, ma troppo poco; in realtà odia se stesso. Questa mancanza di amore per sé, che è solo un’espressione di mancanza di produttività, lo lascia vuoto e frustrato. È solo un essere infelice e ansioso di trarre dalla vita le soddisfazioni che impedisce a se stesso di raggiungere.”

2.Osho

Le rose fioriscono così meravigliosamente perché non stanno cercando di convertirsi in fiori di loto. E i fiori di loto fioriscono così meravigliosamente perché non hanno sentito storie di altri fiori. Tutto nella natura prosegue così meravigliosamente in armonia, perché nessuno sta cercando di competere con altri, nessuno sta cercando di diventare un altro. Tutto è come deve essere. C’è da comprendere solo questo! Cerca solo di essere te stesso e ricorda che non puoi essere null’altro, per quanto ci provi. Tutti gli sforzi sono vani. Devi solo essere te stesso”.

Osho riteneva che l’amore per se stessi fosse fondamentale ma non così diffuso tra gli esseri umani, a tal punto abituati al proprio inferno personale da non volerne uscire.
Secondo il mistico indiano esistono due cammini, quello del rifiuto di se stessi e quello dell’accettazione. Il primo è sconfortante, il secondo conduce alla pienezza. Ma per seguire quest’ultimo non bisogna trasformarsi in qualcun altro. E’ così che si arriva all’innocenza e nell’innocenza si inizia a percepire compassione per se stessi.

Se ami te stesso, ti sorprenderai: l’amore per se stessi implica la scomparsa del sé. Nell’amore per se stessi non esiste mai un sé. Questo è il paradosso: l’amore per se stessi è totale assenza di sé. Non è egocentrismo; perché ogni volta che esiste la luce non c’è alcuna oscurità, e ogni volta che esiste amore non c’è alcun sé.”

3. Raffaele Morelli
Lo psichiatra Raffaele Morelli parla spesso di amor proprio e a tal proposito afferma:

“In realtà il migliore innamoramento che possiamo vivere è quello con noi stessi: solo allora potremo conoscere la libertà, e il nostro genio nascosto potrà sorprenderci conducendoci là dove vogliamo veramente andare.”

Ma una cosa è volersi bene provando una sorta di compassione, un’altra diventare alleati di se stessi. Quando l’amore di sè diventa compatimento, non è positivo nè costruttivo, è piuttosto un modo, leggiamo su Riza psicosomatica, di rimanere bambini immaturi. Inoltre è importante non costringersi a volersi bene trasformandolo in un dovere, perché nel momento in cui diventa un obiettivo mentale, non è affatto utile.
4. Friedrich Nietzsche

Bisogna imparare ad amare se stessi – questa è la mia dottrina – di un amore sano e salutare: tanto da sopportare di rimanere presso sé stessi e non andare vagando in giro.”

Per Nietzsche l’amor proprio non può prescindere dall’esperienza del peccato e della grazia, che permette di riconoscerlo. Prima però bisogna essere consapevoli che l’egoismo comanda ogni azione umana e sperimentare l’esperienza del distacco in modo che lo spirito riconosca di non coincidere con l’io psicologico, che non è libero ma soggetto al determinismo naturale. Solo attraverso questo processo l’uomo può imparare ad amarsi davvero.
Un compito sicuramente non facile:

In verità, quello di imparare ad amare sé stessi non è un comandamento per oggi e domani. Piuttosto è questa, di tutte le arti, la più sottile, ingegnosa, lontana e paziente.”

Perché Amarsi è importante nella vita di ogni giorno

Tutti questi studiosi sottolineano l’importanza dell’amor proprio, un’arte sottile, uno stato non facile da raggiungere perché per arrivarci è necessario accettarsi completamente, nei lati luminosi come nei lati bui.

Ma in definitiva nella vita di ogni giorno a che serve? E’ scontato rispondere, a stare meglio, ed è altamente improbabile che amando se stessi le sfide, le delusioni, i problemi tutt’a un tratto svaniscano. Semmai, l’amor proprio, permette di affrontare l’esistenza in un’altra prospettiva: forse quando impariamo ad amarci iniziamo finalmente a smettere di sminuirci nel confronto con gli altri, senza presunzione ma in nome di una nuova consapevolezza che ci rende felici di esistere, a prescindere.

Laura De Rosa

mirabilinto.com





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