L’incenso è una gommoresina ricavata dal tronco di alcune piante che, bruciando, emanano un odore fortemente aromatico. Ne esistono numerose tipologie a seconda della destinazione d’uso e da sempre viene considerato resina sacra. Basti pensare che nell’antica Grecia vi si ricorreva durante i culti misterici e nei sacrifici, e così a Roma, e ancora in ambito cristiano ed ebraico, in cui l’incenso simboleggia la preghiera che sale verso il cielo. Collegato con l’elemento aria, l’incenso viene diffuso nell’ambiente a vari scopi: purificarlo da energie pesanti, favorire la meditazione, creare uno spazio sacro, attivare l’ippocampo e così via. Il termine, a quanto pare, deriva dal verbo “incendere”, che significa bruciare, risplendere.
Nella filosofia indiana si ritiene che l’incenso, durante alcune pratiche yoga, sia di fondamentale importanza per favorire il lavoro sui chakra ed è in tale ottica che, a seconda del chakra su cui si vuole intervenire, si sceglie uno specifico incenso. Difatti il suo profumo sarebbe in grado di entrare in risonanza con i corrispondenti punti, facilitando il lavoro su di essi. Ma c’è di più: l’inalazione di incensi migliorerebbe la concentrazione e la capacità di meditare contribuendo a diminuire il ritmo respiratorio.
Anche in ambito scientifico si è cercato di individuare gli effetti prodotti da profumi ed aromi a livello fisico e mentale, perché a quanto pare la percezione di un dato aroma attiva alcune aree specifiche del cervello. E probabilmente lo stimolo olfattivo è legato a particolari emozioni e situazioni, che la memoria riporta a galla non appena percepisce un odore conosciuto. Gli impulsi elaborati dall’olfatto vengono infatti inviati ad aree cerebrali arcaiche, che si riattivano nel momento in cui viene percepito lo stesso odore, riportando alla mente colori, sensazioni, suoni ad esso associati. Questo spiega il perché determinati profumi vengano correlati a particolari cromie o addirittura suoni. Quindi ogni aroma influenzerebbe ciascuno di noi su più piani, non solo dal punto di vista fisico, ma anche a livello energetico.
Come purificare casa con gli incensi
Gli incensi vengono spesso utilizzati per purificare casa variando a seconda dello scopo e delle stanze da pulire. Sebbene ognuno di essi celi qualità peculiari, e alcuni rituali siano più indicati per certi scopi piuttosto che altri, sta a ciascuno di noi scegliere quelli più adatti, a seconda delle percezioni a pelle e di quanto ci siamo sintonizzati con un certo aroma. Ma le opinioni in merito divergono da praticante a praticante: per esempio c’è chi sostiene che l’aspetto più rilevante sia l’intento con cui si brucia l’incenso. Più esso è chiaro e preciso rispetto al risultato che si intende ottenere, più la fumigazione ha effetto. C’è chi addirittura seleziona gli incensi tenendo presenti le segnature astrologiche degli ingredienti, a seconda della destinazione d’uso.
Per quanto riguarda il procedimento, spesso si consiglia di chiudere le finestre, bruciando gli incensi o le erbe selezionate dal basso verso l’alto, partendo da un angolo e proseguendo verso gli altri, per arrivare infine al centro della stanza. Quest’ultima deve rimanere chiusa per una decina di minuti al termine dei quali vanno riaperte le finestre. Gli incensi possono essere utilizzati anche per purificare singoli oggetti: il modo più semplice per farlo consiste nel passare l’incenso sull’oggetto dal basso verso l’altro, continuando con qualche cerchio in senso orario al di sopra dell’oggetto stesso. Si procede finché non lo si ritiene opportuno. Un consiglio che viene spesso dato a chi intende purificare casa con gli incensi, come premesso, è farlo pensando a qualcosa in particolare, ovvero con un’intenzione precisa, per esempio allontanare energie pesanti.
Tipi di incenso e come sceglierli
La scelta dell’incenso dipende da diversi fattori, in primis dallo scopo che ci si prefigge nell’utilizzarlo. Il Palo Santo è uno degli incensi più impiegati nei rituali e nelle pratiche spirituali poiché gli si attribuisce la capacità di purificare a fondo l’ambiente e le eventuali energie pesanti. Il Palo Santo viene ricavato dall’albero omonimo, diffuso in alcune zone dell’America centrale e meridionale, seguendo un procedimento particolare, nel totale rispetto della natura. Difatti i famosi bastoncini vengono ricavati dagli alberi già caduti a terra, essiccati naturalmente. Come premesso, questo incenso è conosciuto per le sue proprietà purificanti, spesso impiegato per contrastare malesseri psicofisici di vario genere, dovuti a energie potenzialmente negative. Un’altra sua funzione consiste nell’allontanare le zanzare e più in generale gli insetti. Il suo odore infatti non è gradito alle piccole creature e può essere pertanto impiegato per profumare gli indumenti, utilizzandolo a mo’ di antizanzare.
Per quanto riguarda i comuni bastoncini di incenso è bene prestare un po’ di attenzione. Tempo fa diverse ricerche scientifiche hanno infatti dimostrato che nella stragrande maggioranza dei casi, i famosi bastoncini contengono sostanze chimiche dannose alla salute. Quindi nonostante siano economici, facili da trovare ovunque e pratici da usare, in molti ne sconsigliano l’utilizzo. Anche perché la praticità d’impiego dipenderebbe proprio dall’aggiunta di additivi che favoriscono tale compattezza. In ogni caso, per distinguere un bastoncino di qualità, sarebbe opportuno considerare almeno 3 fattori: il materiale del bastoncino che dovrebbe essere di bamboo essiccato, la tipologia di olio essenziale utilizzata per la profumazione, la base di polveri di origine vegetale. Nel dubbio meglio preferire resine, grani e coni.
Laura De Rosa