L’aura, termine derivante dal greco alos, “corona”, è un campo di radiazione luminosa, una specie di alone vibrante, che circonderebbe gli esseri viventi. Ne parlano numerose correnti spirituali e tradizioni diverse, sia antiche che moderne: basti pensare ai dipinti di santi e Madonne avvolti da ovoidi luminosi, agli scritti di tradizione Rosacrociana e ancora agli antichissimi Veda, al Libro di Dzyan e ai geroglifici egiziani.
Qualunque spiegazione sia stata fornita al riguardo, l’aura è sempre stata raffigurata come un alone luminoso intorno al capo o al corpo umano. Ad affrontare in modo esauriente l’argomento fu, a inizio 900′, Charles Webster Leadbeater, ne “L’uomo visibile e l’uomo invisibile”, ma anche lo stesso Rudolf Steiner approfondì la materia nella sua antroposofia.
Pur non essendo riconosciuta a livello scientifico, sono state fornite molteplici spiegazioni a dimostrazione della sua esistenza in ambito parapsicologico. In generale, si ritiene che l’aura dipenda da un’emissione di onde elettromagnetiche che non possono essere visualizzate dai coni della retina a causa dell’eccessiva lunghezza d’onda. Possono invece percepirla i bastoncelli, grazie ai quali vediamo lateralmente. A dimostrarne l’esistenza ci hanno provato in molti, ma la coppia più celebre è quella dei coniugi Kirlian, da cui il nome della “Camera” omonima, utilizzata per fotografare le radiazioni di calore emesse dal corpo. Nonostante tale metodo venga impiegato tutt’oggi, la scienza non ne riconosce la validità sostenendo che le fotografie in questione ritraggano semplici effetti fisici come umidità e calore corporeo.
Com’è strutturata l’aura
L’aura, secondo la tradizione, sarebbe suddivisa in 7 strati di energia. Il numero 7, che è anche quello dei chakra ed è numero spirituale per eccellenza come ci suggerisce la numerologia, ovviamente non è casuale. Ad ogni modo questi 7 strati vibrano in modo diverso e sono influenzati dalla nostra attività mentale, secondo la legge che afferma “L’energia segue il pensiero”. Questi 7 strati o corpi appartengono a 3 piani: spirituale, astrale e fisico. Inoltre si assottigliano man mano che ci allontaniamo dal corpo, proporzionalmente alle vibrazioni che invece aumentano di frequenza. Ciascun strato ha una struttura diversa a seconda che appartenga ai cosiddetti strati dispari o pari. Se gli strati dispari sono formati da raggi luminosi stabili e rilucenti, quindi sono fissi e rigidi, quelli pari hanno forme diverse, sono quindi fluttuanti. Ogni settore interagisce con gli altri e li influenza.
I 7 strati dell’aura
1. Aura eterica: questo strato sporge dal corpo approssimativamente di 5 cm e ha un colore fra l’azzurro e il grigio chiaro. Ad esso appartengono le sensazioni fisiche e quindi è uno strato che ci dà informazioni sul nostro stato di salute e sulle riserve energetiche dell’organismo.
2. Aura emotiva: questo strato sporge di circa 10 cm dal corpo e a differenza dell’eterico è fluttuante. Esso dipende, come la sua colorazione, dalla consapevolezza delle proprie emozioni e sentimenti. Tonalità vivaci indicano benessere, tonalità più cupe e opache suggeriscono blocchi. Ovviamente questi ristagni vanno ad impattare anche sul piano fisico.
3. Aura mentale: questo strato si espande di circa 20 cm dal corpo, è di colore bianco-giallo e presiede all’attività di tipo mentale-razionale. Se questo livello è in equilibrio, la mente opera insieme all’intuito. Se invece è squilibrato è probabile che l’individuo si disinteressi del livello intellettuale.
4. Aura astrale: questo strato presenta vari colori e ha l’aspetto di un fluido omogeneo. Lo spessore è di circa 30 cm e esso attiene alla relazione con gli altri. Anche in questo caso, se vi è squilibrio, il fluido risulta cupo e molto denso. Questo quarto livello aurico fa da tramite fra mondo fisico e mondo spirituale.
5. Aura eterica, matrice: qui ci troviamo nel corpo eterico che sporge di 60 cm. Esso ha forma ovoidale e vi si possono rintracciare le forme vuote dei diversi organi, dei chakra e degli arti. Un quinto livello equilibrato ci porta a sentirci sempre nel posto giusto al momento giusto mentre in caso di squilibrio, il soggetto tenderà ad avere perplessità su ciò che sta facendo, sulla strada da seguire e tenderà a giudicare male le persone ordinate, definendole poco creative.
6. Aura celestiale: essa è costituita da raggi che si espandono dal corpo fino a 70 cm verso l’esterno. Se c’è equilibrio i raggi sono rettilinei e intensi, in caso contrario saranno curvi e poco luminosi. In questo strato troviamo l’amore per il divino, l’estasi, il desiderio di meditare, il bisogno di spiritualità.
7. Aura causale: è anche detto uovo aurico visto che questo strato ha la forma di un uovo e include tutti gli altri. Sporge dal corpo fisico di circa 1 metro ed è formato da linee dorate che si intrecciano fra loro. Favorisce la creatività e la consapevolezza spirituale ma se squilibrato, induce il soggetto a non tollerare i propri difetti, rendendolo perfezionista in modo eccessivo. Se invece l’energia di questo strato è eccessiva rispetto a quella degli altri livelli aurici, il soggetto non riuscirà a concretizzare le numerosissime idee.
Come vedere l’aura
A differenza di quanto si crede, l’aura può essere visualizzata da chiunque, basta un po’ di esercitazione. Un metodo suggerito da alcuni autori, che ovviamente riportiamo senza pretesa di veridicità, consiste nel collocare una pianta di fronte a una parete bianca in una stanza illuminata dalla luce del giorno. E’ necessario mantenere l’attenzione sulla parete e sull’alone luminoso che si andrà progressivamente delineando intorno alla pianta, cercando con l’esperienza di individuarne i colori. L’alone luminoso man mano subirà dei cambiamenti cromatici. Ovviamente si può iniziare anche con altri soggetti, non solo piante. Per esempio, è possibile posizionare la propria mano davanti alla parete bianca e provare a concentrare l’attenzione su di essa fino a visualizzarne l’aura.
Altri autori suggeriscono di provarci al buio, alla luce di una candela schermata. In questo caso bisogna prima di tutto concentrarsi sulle proprie mani, tenendole di fronte al corpo finché non si sarà in grado di percepire l’alone luminoso intorno alle punte delle dita. E’ importante cercare di emanare energia e provare successivamente a toccare il soggetto prescelto, anche una pianta, con i raggi luminosi emanati dalle mani, che diventeranno progressivamente sempre più lunghi e luminescenti.
Perché imparare a vedere l’aura
Ma di fatto a cosa serve imparare a visualizzare l’aura? Per chi crede nella sua esistenza è importante riappropriarsi di questo potere perché ci permette di conoscerci meglio, di individuare con più facilità punti di forza e debolezza e di conseguenza di intervenire laddove necessario. D’altra parte percepire l’aura altrui ci aiuterebbe a proteggerci e, se necessario, a restituire energia laddove sia carente.
Laura De Rosa