“I veri pensatori sono coloro che servono Michele, che essi considerano come il reggitore del pensiero cosmico. Michele infatti libera i pensieri dal giogo del cervello e gli apre il mondo del cuore… In lui l’immagine del mondo diviene rivelazione piena di saggezza che svela l’intelletto del mondo quale divina azione universale.”
Rudolf Steiner, in Massime antroposofiche
Il 29 settembre si festeggia l’Arcangelo Michele, una figura ricorrente e trasversale nelle varie religioni, intrisa di significato storico, spirituale e simbolico davvero notevole.
Si ricorda Michele principalmente per il suo coraggio che lo ha portato ad affrontare e sconfiggere il drago dell’Apocalisse (che simboleggia satana). Viene rappresentato in diversi dipinti e statue come un guerriero che punta una lancia o una spada al drago sotto ai suoi piedi.
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La misteriosa linea sacra di San Michele
Secondo la leggenda San Michele, con questo atto di coraggio, crea con il suo colpo di spada destinato al drago la “Linea di San Michele Arcangelo”: una misteriosa linea immaginaria che unisce ben sette monasteri tutti dedicati a lui. Questi luoghi di culto sono lontanissimi tra loro, ma risultano incredibilmente in perfetto allineamento formando una linea retta che parte dall’Irlanda e arriva fino alla Palestina, passando per Inghilterra, Francia, Italia e Grecia.
Ecco i nomi dei monasteri e la loro posizione geografica: Skellig Michael, in Irlanda; St Michael’s Mount in Cornovaglia (Inghilterra); Mont Saint Michel in Normandia (Francia); le due località italiane, la Sacra di San Michele in Val di Susa (Piemonte) e il monte Sant’Angelo nel Gargano (Puglia); l’isola di Symi nel Dodecaneso (Grecia) e, infine, il monastero di San Michele, ad Haifa (Palestina) sul Monte Carmelo.
La simbologia dell’Arcangelo Michele
A livello simbolico Michele rappresenta, più in generale, un essere collettivo che include tutti coloro che si identificano nel suo intento, ovvero far trionfare la luce, il bene, purificando la Terra dal male, dal marciume, dall’egoismo, dalla falsità. Secondo la tradizione solo Michele (e la sua armata) riuscirà a sconfiggere definitivamente il drago. La sua forza, secondo Peter Deunov (Maestro spirituale di origini bulgare nato nel 1864, fondatore della “Fratellanza bianca universale”) e Omraam Mikhaël Aïvanhov (esoterista e pedagogo bulgaro della scuola di Deunov) è strettamente correlata all’equilibrio, alla giustizia, alla capacità di trasformare il male in qualcosa di costruttivo liberando il bene. Ma se si cerca di farlo (ovvero di separare gli opposti) prima che i tempi siano maturi, la sconfitta è garantita. Questa separazione simbolica non può essere forzata, ma ha luogo non appena il “frutto” è maturo perché ciò avvenga. E’ quindi necessario aspettare l’avvento di Michele affinché il male possa essere sconfitto. Collegandoci a lui e invocando la sua protezione, la luce finalmente trionferà sulle tenebre.
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Il cristianesimo, l’ebraismo e diverse tradizioni esoteriche lo identificano come protagonista della lotta contro il male e così moltissimi culti popolari. Tant’è vero che, in tutta Europa, esistono miriadi di preghiere a lui dedicate, innumerevoli rappresentazioni artistiche e località che lo hanno scelto come patrono.
In tale prospettiva, l’Arcangelo Michele è colui che aiuta l’uomo a sviluppare l’intelligenza, ma anche colui che, in quest’epoca, cerca di risvegliare il pensiero cosciente e la via del cuore per combattere l’egoismo di tipo materialistico, autentico male dei nostri giorni. L’obiettivo è conciliare scienza e fede.
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La crisi che stiamo vivendo sarebbe necessaria, in tale ottica, a risvegliare le coscienze, altrimenti dormienti. Il compito di Michele è accelerarla perché, attraverso di essa, riusciremo a cambiare radicalmente mentalità. La sua lancia affonda nel male portandolo alla luce, ciò comporta inevitabilmente che il marciume venga in superficie e con esso mali di tutti i generi.
L’obiettivo dell’Arcangelo è la fondazione di un’umanità universale, di una globalizzazione delle coscienze, al fine di superare gli egoismi nazionali aiutando i diversi popoli a confrontare i propri punti di vista in modo civile, pacifico. “Missione” molto difficile ma non impossibile. Il profeta Daniele, a tal proposito, riportò una profezia biblica insolitamente attuale:
“Ora in quel tempo sorgerà Michele, il grande principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di calamità, come non c’era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel periodo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro” (Daniele 12,1-3).
La profezia non si riferisce ovviamente a un popolo eletto, ma a coloro che, indipendentemente dalla nazionalità, dalla religione, dall’etnia o dal colore, riusciranno ad aprire il cuore, ad abbracciare la forza dell’Amore.
L’apertura del cuore è senz’altro fondamentale affinché l’umanità apprenda il linguaggio dell’empatia, considerando l’altro, chiunque esso sia, come un fratello piuttosto che un nemico.
Dinnanzi alle difficoltà, alle crisi, agli eventi faticosi della vita facciamo come Michele: affrontiamo il nostro drago e, vincenti, continuiamo il cammino. Ricchi e consapevoli di nuovi bagagli interiori!
“I tesori più preziosi vengono custoditi dal drago più terribile.Per raggiungere i tesori, bisogna andare dal drago…e baciarlo.”(Bert Hellinger)
Preghiera di san Michele Arcangelo
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