Dal cielo tutti gli Angeli
videro i campi brulli
senza fronde né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amano le cose bianche.
Scossero le ali stanche di volare
e allora discese lieve lieve
la fiorita neve.
U. Saba
Entriamo ufficialmente nell’inverno nella notte tra il 21 e 22 Dicembre, il giorno simbolo del passaggio dalle tenebre alla luce, la porta solstiziale è controllata da Giovanni Evangelista, ma un tempo,prima dell’avvento del cristianesimo romano, il suo custode era Giano Bifronte che simboleggia l’esistenza di due dimensioni proprio perché durante il solstizio d’inverno la porta si apre e concede il passaggio del varco tra le due dimensioni, il dio può guardare il futuro e il passato, può guardare sia all’interno sia all’esterno della porta solstiziale.
Il solstizio d’inverno ricalca anche la simbologia della morte e della rinascita, incarna la morte del vecchio dio Sole e la nascita del Sole giovane e pieno di vitalità (il “Dies Natalis Soli Invicti” – il giorno di rinascita del Sole Invitto), come anche la morte del seme nella terra, simbolo del grembo materno, che lo conserverà fino alla sua rinascita.
Il solstizio d’inverno veniva celebrato con grandi fuochi, candele, falò che servivano a radunare gli amici per festeggiare le nozze della notte più corta con il giorno più lungo. La rinascita del mondo.
Il solstizio in astronomia è definito come il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione massima o minima.
Una curiosità sul solstizio d’inverno:
Durante il solstizio d’inverno si usa appendere l’agrifoglio in casa simbolo di protezione e difesa dalle negatività; questa pianta rappresentava il Vecchio Dio del Cielo, il Re Agrifoglio che negli antichi miti nordici simboleggia l’anno morente che soccombe al nuovo anno nella simbolica battaglia contro il giovane Re Quercia.
Solstizio d’Inverno
Quando a dicembre arriva il solstizio
che dell’inverno scandisce l’inizio
il sole pare diventare più mite ed umano
non fa più l’altezzoso nel cielo lontano
insieme a noi si leva tardi al mattino
si tira pigramente sul tetto vicino
rimanendo incantato tutto il giorno
a guardare curioso le case intorno
non c’è chi non lo veda affacciare
che non lo faccia subito entrare
accogliendolo con cordialità e calore
come si trattasse d’un ospite d’onore
in realtà sembra che al solstizio
sia la festa del sole ad avere inizio.
Il testamento di un albero
Un albero d’un bosco
chiamò gli uccelli e fece testamento
“Lascio le foglie al vento,
i frutti al sole e poi,
tutti i semetti a voi,
a voi, poveri uccelli,
perché mi cantavate la canzone
nella bella stagione …
E voglio che gli stecchi
quando saranno secchi,
facciano fuoco per i poverelli.
Di Trilussa
Inverno
E’ notte, inverno rovinoso. Un poco
sollevi le tendine e guardi. Vibrano
i tuoi capelli selvaggi, la gioia
ti dilata improvvisa l’occhio nero;
che quello che hai veduto – era un’immagine
della fine del mondo – ti conforta
l’intimo cuore, lo fa caldo e pago.
Un uomo si avventura per un lago
di ghiaccio, sotto una lampada storta.
Umberto Saba
Un Dolce Pomeriggio d’Inverno
Un dolce pomeriggio d’inverno, dolce
perché la luce non era più che una cosa
immutabile, non alba né tramonto,
i miei pensieri svanirono come molte
farfalle, nei giardini pieni di rose
che vivono di là fuori del mondo.
Come povere farfalle, come quelle
semplici di primavera che sugli orti
volano innumerevoli gialle e bianche,
ecco se ne andavano via leggiere e belle
ecco inseguivano i miei occhi assorti,
sempre più in alto volavano mai stanche.
Tutte le forme diventavan farfalle
intanto, non c’era più una cosa ferma
intorno a me, una tremolante luce
d’un altro mondo invadeva quella valle
dove io fuggivo, e con la sua voce eterna
cantava l’angelo che a Te mi conduce.
C. Betocchi
Il Gatto Inverno
Ai vetri della scuola stamattina
l’inverno strofina
la sua schiena nuvolosa
come un vecchio gatto grigio:
con la nebbia fa i giochi di prestigio,
le case fa parire
e ricomparire;
con le zampe di neve imbianca il suolo
e per coda ha un ghiacciolo…
Sì, signora maestra,
mi sono un po’ distratto:
ma per forza, con quel gatto,
con l’inverno alla finestra
che mi ruba i pensieri
e se li porta in slitta
per allegri sentieri.
Invano io li richiamo:
si saranno impigliati in qualche
ramo spoglio;
o per dolce imbroglio,
chiotti, chiotti fingon d’esser merli e passerotti
Gianni Rodari
Vennero i Freddi
Vennero i freddi,
con bianchi pennacchi e azzurre spade
spopolarono le contrade.
Il riverbero dei fuochi splendé calmo nei vetri.
La luna era sugli spogli orti invernali.
A. Bertolucci
Il Cielo è Basso
Il cielo è basso,le nuvole a mezz’aria,
un fiocco di neve vagabondo
fra scavalcare una tettoia o una viottola
non sa decidersi:.
Un vento meschino tutto il giorno si lagna
di come qualcuno l’ha trattato;
la natura,come noi,si lascia talvolta sorprendere
senza il suo diadema.
E.Dickinson