La meditazione incomincia ad essere riconosciuta come un’efficace terapia contro i disturbi di ansia e panico, un’antica disciplina che ci permette di riequilibrarci sul piano psicofisico e di curare mente e corpo.
Esistono varie tecniche di meditazione e la cosa migliore sarà cercare quella che più ci corrisponde e ci soddisfa, quella che sentiamo più nostra.
Tutte le varie tecniche e discipline si basano su un fulcro fondamentale: la consapevolezza e su uno strumento essenziale per raggiungerla, il respiro. Le tecniche di respirazione, infatti, sono alla base di ogni percorso di meditazione e yoga e ci permettono di sentire il nostro corpo e metterci in contatto con il nostro io più profondo.
Si può meditare stando seduti oppure camminando, l’importante è riuscire a svuotare la mente mantenendo un ritmo di respiro costante, la coscienza vigile e l’attenzione sul se.
Ecco due tecniche di meditazione
La meditazione seduta, tipica della pratica yoga e della tradizione yogica ad essa legata, è sicuramente la più conosciuta e la più praticata. Per iniziare dovete trovare una posizione comoda e sedervi, se possibile a gambe incrociate, con la schiena dritta e il mento leggermente rivolto verso il basso in modo da rilassare maggiormente la dorsale, poi una volta trovata una posizione comoda e stabile inizierete a concentrarvi su un punto (meglio su un punto immaginario ad occhi chiusi) e a respirare (respiro diaframmatico, a bocca chiusa e ritmo costante). Se i pensieri della giornata incominciano ad affacciarsi nella testa immaginate di sentire il rumore di un sasso che cade nell’acqua e tornate a concentrarvi.
2- Meditazione camminata
La meditazione camminata è una tecnica della tradizione buddista zen, molto praticata dai monaci zen, contrariamente alla prima che prevede il mantenimento di una posizione, qui sono il movimento e i piccoli passi che favoriscono la concentrazione, un movimento costante e consapevole accompagnato dalla respirazione (secondo le tecniche poco sopra spiegate). Ci si concentra su ogni piccolo passo e si cammina per brevi tratti avanti e indietro.
Per concludere, vi lasciamo con un estratto del testo La pace è ogni passo, del monaco vietnamita Thich Nhat Hanh. Il testo è dedicato alla meditazione camminata, ma la pace a cui si aspira, la consapevolezza e il radicamento nel momento presente, sono proprie di ogni forma di meditazione:
La meditazione camminata può essere molto piacevole. Camminiamo lentamente, da soli o in compagnia, possibilmente in un bel posto. Meditazione camminata significa gustare la camminata, camminare non per arrivare, ma semplicemente per camminare. Lo scopo è radicarsi nel presente e, consapevoli di respirare e di camminare, gustare ogni passo. Perciò dobbiamo scrollarci di dosso ansie e preoccupazioni, non pensare al futuro, non pensare al passato, ma solo gustare l’attimo presente. Possiamo farlo tenendo per mano un bambino. Camminiamo un passo dopo l’altro, come se fossimo le persone più felici del mondo. Noi camminiamo continuamente, ma di solito lo facciamo correndo, e in questo modo lasciamo sulla Terra impronte di ansie e di dolore. Quando camminiamo, dovremmo farlo in modo da lasciare solo impronte di pace e di serenità. Tutti possiamo farlo, a patto di volerlo davvero. Ogni bambino può farlo.
Se ci è possibile fare un passo così, potremo farne due, e poi tre, quattro, cinque. Con un solo passo di pace e di felicità contribuiamo alla pace e alla felicità di tutto il genere umano. La meditazione camminata è una pratica meravigliosa. Quando pratichiamo all’aperto, camminiamo un po’ più lentamente del solito e coordiniamo la respirazione con i passi. Per esempio, facciamo tre passi inspirando e tre passi espirando. Possiamo aggiungere le parole: “In, in, in. Out, out, out”. “In” ci aiuta a identificare l’inspirazione. Chiamare una cosa con il suo nome la rende più vera, è come dire il nome di un amico. Se i vostri polmoni richiedono quattro passi invece di tre, dategliene pure quattro. Se ne bastano due, dategliene due. La durata dell’inspirazione non deve necessariamente essere identica a quella dell’espirazione. Per esempio, potete fare tre passi a ogni inspirazione e quattro a ogni espirazione. Se camminando vi sentite felici, tranquilli e gioiosi la vostra pratica è corretta. Siate consapevoli del contatto fra i vostri piedi e la Terra. Camminate come se baciaste la Terra con i piedi. Le abbiamo fatto tanto male. E’ venuto il momento di prendercene cura. Portiamo la nostra pace e la nostra calma sulla superficie della Terra, e impariamo ad amare con lei. Camminiamo con questo spirito.
Di tanto in tanto, quando vediamo una cosa bella, possiamo fermarci a guardarla: può essere un albero, un fiore, bambini che giocano. Mentre guardiamo continuiamo a seguire il respiro, per non perdere il bel fiore e non farci risucchiare dai nostri pensieri. Quando vogliamo riprendere a camminare, ricominciamo da capo. Ogni passo farà nascere una brezza, che ci ristora nel corpo e nella mente. Ogni passo fa sbocciare un fiore sotto i nostri piedi. Possiamo farlo solo se non pensiamo al futuro o al passato, se sappiamo che la vita va cercata solo nell’attimo presente”. (Thich Nhat Hanh, La pace è ogni passo. Ubaldini Editore)