Hamani: una vera e propria festa di vita!
“Si narra che il colore dei fiori del ciliegio in origine fosse candido ma che, a seguito dell’ordine di un imperatore di far seppellire i samurai caduti in battaglia sotto gli alberi di ciliegio, i petali divennero rosa per aver succhiato il sangue di quei nobili guerrieri. Anche quelli che, tra i samurai secondo il loro codice d’onore, decidevano di suicidarsi, sembra fossero solito farlo proprio sotto gli alberi di ciliegio”.
La primavera Giapponese, è caratterizzata dall’ Hanami la tradizionale festa dei ciliegi in fiore il qual nome deriva da “hana” che significa “i fiori“, “mi”(miru) che significa “vedere” da qui la traduzione letterale “ammirare i fiori“, infatti i giapponese in questo periodo possono godere della bellezza della fioritura dei ciliegi da fiore, i sakura.
Meravigliose vallate in piena fioritura rendono il paesaggio fiabesco, non per niente la festa dell’Hanami ha tradizioni antichissime, anzi millenarie. Sono 60 le località famose pe rle grandi fioriture e nel giro di pochi giorni attirano vere e proprie fiumane di gente che vengono ad ammirare la delicatezza di questi alberi.
Lo spettacolo dei sakura in fiore occupa gran parte della primavera e si può ammirare da marzo (nel sud dell’isola di Honshu) fino a metà maggio (nella settentrionale Hokkaidō).
La festa è anche un’occasione per riunirsi e fare pic nic all’aperto a base di pesce fresco, il famoso sushi, accompagnato da birra giapponese e sakè, da sorseggiare all’ombra degli alberi in fiore. E mentre si beve sotto ai ciliegi in fiore la speranza è proprio che un petalo rosa portato dal vento si tuffi nella propria tazza di sakè.
Durante la notte la festa non si arresta, sarebbe un peccato perdere tempo visto che la fioritura dura pochissimo, ma la festa da Hanami diventa Yozakura ovvero “La notte del Ciliegio“.
Il sakura che viene celebrato non dà frutti, si tratta di un tipo particolare coltivato unicamente per i suoi fiori.
La bellezza di questi fiori consiste nella loro eternità, questi fiori non appassiscono mai, il vento li sparge nei cieli, scomparendo alla vista ancora in perfette condizioni.
E’ per questo motivo che i samurai li adottarono come simbolo, un’eterna giovinezza, senza invecchiare, senza appassire, che è proprio quello che si auguravano, cioè di avere una vita che potesse spezzarsi onorevolmente (in battaglia o con seppuku) ancora nel vigore degli anni.
Un’altra versione sul perché i Samurai abbiano adottato come loro simbolo il sakura, racconta che è per la loro bellezza effimera, ovvero che quando la fioritura è al suo apice il giapponese la rimpiange già in quanto destinata a finire molto presto, e di qui nasce anche il loro amore per le cose belle che non durano, quella passione che li rende dei fini esteti, che concede loro la saggezza nel gioire del momento pur sapendo di quanto il tramonto sia vicino, anzi forse proprio in funzione di quello.
Sempre per questa sua caratteristica quasi magica di non avvizzire, per l’arte e la cultura giapponese, il ciliegio in fiore è il simbolo della bellezza immortale e perfetta seppur così effimera.
Hanami in Giappone: dove ammirare la primavera incantata!
La città d’origine dei ciliegi giapponesi è Yoshino, le sue colline si colorano di un caldo rosa pallido: la leggenda racconta che gli alberi furono piantati nel VII secolo d.C., nel periodo Nara, dal sacerdote En-no-Ozuno, che si dice avesse scagliato una maledizione contro chiunque osasse abbatterli.
Comunque sia andata, gli yamazakura sono alla radice di centinaia di ibridi ottenuti in seguito, e sono divenuti la varietà giapponese per eccellenza; l’Imperatrice Jito (645-702) veniva qui per ammirarne la fioritura.
Il Castello di Hirosaki è una delle mete preferite per la festa, è circondato da ben 5000 ciliegi, ospita la Festa dei Ciliegi in Fiore (23 apr.-5 mag.)
A Tokyo si può visitare il parco di Ueno che, con i suoi mille alberi, è uno dei più affollati della città.
Al parco di Shinjuku, si trovano una decina di tipi diversi di ciliegio.
A Chidorigafuchi nei pressi del Palazzo Imperiale, si può anche noleggiare una barca e navigare sui canali.
Al parco Sumida sulla riva del fiume omonimo si trovano bancarelle di cibo e alberi illuminati con le lanterne per gli hanami party serali.
Al giardino botanico di Koishikawa, si trova il posto più tranquillo della città.
A Yokohama c’è il parco Kaminoyama, o il Sankeien.
A Kyoto, il parco di Maruyama che, con il suo immenso ciliegio piangente, è la meta preferita per gli hanami party.
A Osaka con il parco del castello che ospita più di 400 ciliegi e il castello si illumina di notte.
Nel VII secolo, in base alla fioritura dei ciliegi si prevedeva il tipo di raccolto, se la fioritura era abbondante, allora faceva prevedere un buon raccolto. La tradizione iniziò con l’alta classe feudale, la quale festeggiava sotto gli alberi di ciliegio, con un’abbondanza di cibo e bevande.
Il secolo dopo anche la classe lavoratrice iniziò i tradizionali festeggiamenti. In primavera anche la gastronomia giapponese cambia e diventa caratteristica. Si possono assaporare il Dango, una specialità a base di farina di riso, oppure del Sakura Mochi, una pasta di fagioli rossi avvolta in una foglia di ciliegio.
La festa di primavera, o Spring Break, si svolge tra la fine dell’anno scolastico universitario in marzo e l’inizio del nuovo anno in aprile, una sorta di interruzione durante la quale gli studenti si recano in un luogo turistico per una settimana di vacanza totale.