Il tipico dolce della festa di San Giuseppe, ovvero la festa del papà, sono le Zeppole, un dolce buonissimo, dei bignè fritti con crema pasticciera e ciliegie.
Oggi voglio proporvi una ricetta per fare questo dolce senza uova, burro o altri derivati animali.
Le Zeppole di San Giuseppe versione Vegana
Ingredienti
Per l’impasto…
✏︎ 250ml di acqua e 200gr di bevanda vegetale
✏︎ 150 gr di farina
✏︎ 50 gr di burro vegetale (olio o margarina)
✏︎ 1/2 bustina di lievito per dolci
✏︎ 1 la scorza grattuggiata di un limone (tenerne un po’ da parte anche spremuto)
✏︎ 40gr di zucchero
✏︎ un pizzico di sale
✏︎ 3 cucchiai di maizena
Per la crema pasticciera…
✎ 1/2 tazza di farina
✎ 2 tazze di latte di soia o di riso
✎ 1/3 tazza di zucchero
✎ un pizzico di sale
✎ 1/4 tazza di succo di limone
✎ la scorza grattugiata di due limoni
✎ il succo di 1/4 di limone
✎ una bustina di vaniglia, o una stecca
Preparazione:
Versare in una pentola acqua, burro e sale, portare ad ebollizione e togliere dal fuoco. Pian pianino e con l’aiuto di una frusta, incorporare la farina facendo attenzione che non si formino dei grumi. Rimettere la pentola sul fuoco e cuocere per pochi minuti sempre mescolando bene, spegnere il fuoco e aggiungere il lievito e lo zucchero.
Lasciare intiepidire, poi aggiungere la scorza di limone, il latte e la maizena sempre mescolando e facendo attenzione ai grumi.
Lavorate l’impasto con le mani per più di mezz’ora per far incorporare l’aria e farli gonfiare durante la cottura altrimenti rimarranno bassi.
Ora trasferire l’impasto in una sac à poche, stendere un foglio di carta da forno sulla teglia e iniziare a formare dei piccoli bignè partendo dal centro e facendo due giri di impasto, in modo che rimanga un po’ vuoto nel centro. Nel frattempo accendere il forno e portarlo a 200°C. Se non avete la sac à poche, potete utilizzare due cucchiai e formare delle palline leggermente schiacciate.
Quando i bignè sono pronti, ricordate di distanziarli abbastanza perché poi raddoppiano quasi il loro volume, infornare e cuocere in forno ventilato per 20 minuti a 200°C, se avete il forno tradizionale cuocere per 30 minuti controllando la cottura con uno stuzzicadenti.
Mentre cuociono e raffreddano preparare la crema…
Mescolare mezza tazza di farina con mezza tazza di latte vegetale e lasciare riposare almeno un quarto d’ora. Nel frattempo mescolare il latte rimasto con lo zucchero e il sale. Unire il composto a quello che riposava e mescolare prestando attenzione che non si formino grumi. Versare in una pentola e cuocerlo a fuoco basso per 5 minuti circa, sempre mescolando bene.
Quando sta per addensarsi, unire la scorza di limone e il succo continuando a mescolare. Unire la vaniglia e cuocere ancora per un minuto circa. Lasciare riposare la crema in frigo, coperta, per almeno un’ora.
Quando la crema è fredda, tagliare le zeppole a metà se non è venuto il buco in mezzo o praticare un foro al centro (dipende dalla vostra abilità e dalla forma che avete dato ai bignè), riempire con la crema pasticciera aiutandovi con la sac à poche.
Se avete tagliato i bignè, quando li chiudete mettete ancora un ciuffo di crema sopra il coperchietto di pasta e adagiatevi al centro una o più ciliegie o amarene, cospargete il tutto di zucchero a velo aiutandovi con un colino e poi mangiate! Fateci sapere come sono venute!!!
Ed ecco una bellissima leggenda che vi farà venire voglia di cucinare al più presto questi buonissimi dolcetti!
LA LEGGENDA DELLE ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE
La bottega era in fondo alla via,
tutti quanti sapevano dove.
Fa Giuseppe: “Adorata Maria,
molto presto sarà il diciannove;
vola il tempo, a gran passi s’appresta.
Invitiamo qui a casa gli amici.
E’ il mio nome, lo sai; la mia festa.
Che ti pare, Marì? Che ne dici?”
Alza gli occhi Maria dal ricamo,
risplendenti di grazia divina.
“Peppe mio, tu lo sai quanto t’amo,
però sono un disastro, in cucina.
Ti ricordi dell’ultima volta?
Mi ci sono davvero impegnata,
ma mi venne uno schifo, la torta,
e alla fine l’abbiamo buttata.
Ma stavolta andrà meglio, lo sento,
lo vedrai: non ti dico di più.
Voglio farti davvero contento,
con il nostro figliolo Gesù!”
E così ci provò. Poveretta,
ben tre giorni passò a cucinare,
ma non era una cuoca provetta
(era molto più brava a pregare).
Questa volta riuscì! Nella stanza
in cui stava la Sacra Famiglia
si diffuse una dolce fragranza.
Che languore! Che gran meraviglia!
Su un vassoio fan mostra di sé
(beh, Maria, certe volte sei in vena!)
zeppoloni di pasta bignè
ben guarniti di crema e amarena.
San Giuseppe però storce il naso.
“Moglie mia, chi può averti aiutato?
Non mi dire che è frutto del caso;
tu lo sai, la menzogna è peccato.
E non fare quel viso contrito!
Dai, sorridi, mia cara Maria:
l’aiutante, l’ho bell’e capito,
si nasconde costì, in casa mia.
Vieni qua, figlio mio, fatti avanti.
I miracoli son limitati,
vanno usati per cose importanti;
se li impieghi così, son sprecati!”
Ma Gesù, ch’era ancora un bambino
lo guardò con grandissimo amore,
e gli disse: “Mio caro papino,
stai facendo – perdona – un errore:
questa zeppola dolce, squisita
da gustare in un giorno di festa
rende un poco migliore la vita:
la magia quotidiana è anche questa.
E’ un miracolo lieve, leggero;
una semplice, morbida cosa,
che anche al giorno più cupo e nero
dà una piccola mano di rosa”.
Il papà sentì in gola un magone.
“Caro figlio, non critico più.
Su ‘sti zeppole hai proprio ragione:
io so’ Santo, ma tu sì Gesù!”