Alcune recenti ricerche archeologiche hanno dimostrato che già 30000 anni fa esisteva un’antenata dell’odierna farina, gli uomini non erano solo carnivori come si è ritenuto per molto tempo, ma già utilizzavano “farine” di cereali primordiali. D’altronde è anche da considerare che l’impasto base per il pane è comune a tutte le etnie, farina, sale e acqua è alla base della quasi totalità delle culture culinarie popolari.
La farina insomma è un alimento antico, ma non sempre salutare, ne esistono diversi tipi: 00, 0, 01, 1 e 2. La catalogazione dipende dalla macinazione e dalla raffinazione a cui viene sottoposto il grano (in questo caso si parla di farina di grano tenero, ma esistono molti tipi di farine, di grano duro, di mais, di riso, di tapioca, di farro, di orzo, di cocco, di avena, di segale).
La farina di tipo 00, che solitamente è anche consigliata per i dolci è la più raffinata e durante il processo di lavorazione sono eliminate tutte le parti esterne del chicco, per ottenere questo tipo di farina si macina solo la parte interna del chicco scartando tutta la parte esterna, il cruschello ed è per questo che il colore è bianco. La 00 è stata considerata per molto tempo la più pregiata tra le farine, ma in realtà è la più povera dal punto di vista nutrizionale (a tal proposito leggete l’articolo Il lato oscuro della farina bianca), nella 00 tutta la parte autentica del grano e ricca dal punto di vista nutritivo scompare, si perde durante la lavorazione e si ottiene praticamente un “non alimento” molto facile da gestire a livello culinario, ma ben poco salutare.
La farina di tipo 0 è meno lavorata rispetto alla 00 e la parte esterna del chicco non viene completamente eliminata. La farina di tipo 0, che solitamente è usata per il pane, fa comunque parte delle farine più raffinate in assoluto, una piccola parte di crusca viene lasciata e macinata insieme al chicco, ma se ne perde comunque la maggior parte e di conseguenza il grosso del valore nutritivo.
La farina di tipo 1 è una farina meno raffinata che mantiene parte del seme è comunque troppo raffinata, ma in ogni caso migliore rispetto alle precedenti.
La farina di tipo 2 mantiene gran parte del seme, il seme è macinato praticamente intero e rimane una buona percentuale di cruschello, questo sta a significare che il valore nutritivo si alza e si ha un buon alimento, versatile e facile da utilizzare ed al tempo stesso buono anche dal punto di vista nutrizionale.
La scelta migliore dal punto di vista nutrizionale rimane comunque la farina integrale che mantiene inalterate tutte le proprietà del grano.