Il cremor tartaro, ovvero il bitartrato di potassio o idrogenotartrato di potassio, è un sale di potassio dell’acido tartarico, dalle potenzialità lievitanti, ovvero, è un agente lievitante (un lievito naturale) ed è usato sia come ingrediente di polveri lievitanti composte, addizionato ad altri componenti, sia assoluto con aggiunta di bicarbonato al momento della lavorazione del dolce, o biscotti etc. Può essere addizionato a bicarbonato e amido di mais per comporre una polvere lievitante casalinga (1 cucchiaio di bicarbonato di sodio, 2 cucchiai di cremor tartaro e 1 cucchiaio di amido di mais, per 500 grammi di farina, da non conservare per più di 6 mesi) comoda e senza l’aggiunta di sostanze nocive o poco tollerabili dall’organismo.
Come il bicarbonato, può essere usato anche per latri scopi, ad esempio come: detergente efficace ed ecologico, per rendere più bianco il bucato, per pulire il rame (in questo caso va addizionato ad alcune gocce di limone), per rimuovere le macchie dal piano cottura (3 cucchiaini di cremor tartaro più 3 cucchiaini di aceto di vino bianco), puro per superfici in acciaio e pentole, sia usato come leggero abrasivo, sia per togliere le macchie o le piccole parti di cibo che rimangono all’interno delle pentole (in questo caso sarà necessario farne bollire un cucchiaino all’interno della pentola).
Usato come lievito, la sua dote primaria direi, rende i dolci particolarmente soffici e gradevoli, ma è ovvio, che affinché abbia un senso sostituire una polvere lievitante industriale con una naturale sarà necessario completare le ricette con farina integrale e/o biologica, zucchero non raffinato e aromi naturali. Per quanto possa sembrare difficile all’inizio, invece, poi potrete constatare che una scelta più etica e salutare in cucina non è poi una sfida così insormontabile, a renderla complicata, a volte, è la reperibilità degli ingredienti, ma basta un po’ di tempo in più le prime volte ed il gioco è fatto.
Il punto sono le priorità, quando cuciniamo dobbiamo chiederci quale sia la nostra priorità: riempirci lo stomaco, mangiare, nutrirci, prenderci cura di noi stessi e degli altri attraverso il cibo? Quest’ultima scelta è la più antica, è quella che da sempre caratterizza i rituali legati al cibo ed alla sua preparazione, è quella che può rendere ogni nostra piccola scelta quotidiana un passo verso la direzione che riteniamo sia giusta. Il potere dell’acquirente è immenso. Vi lascio con una breve leggenda africana, che forse apparentemente a poco a che vedere con il cremor tartaro, ma che ha molto a che vedere con le scelte quotidiane, siano esse culinarie o non: “Un giorno d’estate scoppiò un incendio nella foresta, presi dal panico molti animali incominciarono a scappare e a dirigersi verso la sorgente d’acqua, lungo la strada il leone incontrò un piccolo colibrì e gli chiese come mai stesse andando in direzione del fuoco ed il colibrì rispose: ‘Porto con me questa goccia d’acqua che ho nel becco per spegnere l’ incendio’. Il leone rise e gli domandò come mai potesse pensare di spegnere un incendio di quelle dimensioni con così poca acqua, il colibrì rispose: ‘ Lo so che l’incendio è grande, ma io faccio la mia parte”.